10 al quale partecipavano eziandio parecchi sudditi veneti (e gliene diede i nomi) (1) ; che i Francesi non cooperavano direttamente a farla scoppiare, ma non avrebbero all’uopo lasciato di darle soccorso e profittarne ; tornava sulle proteste de’ suoi sentimenti che aveano a base il desiderio di salvare dalla ruina sì gloriosa Repubblica, conservare intatto l’onore della Francia, preservare da immensurabili mali l’Europa ; nessuna mira di proprio interesse condurlo, solo tacessesi il suo nome fino a tanto che l’esercito francese passate le Alpi fosse per restituirsi in Francia ; conoscere egli i nomi, tutt’ i disegni dei congiurati, avrebbe a cominciare la sollevazione in Brescia, poscia distendersi a Bergamo e a Crema, raccogliersi i congiurati ordinariamente di notte in un luogo a due miglia dalla città, nel numero di ben dugento e più persone di tutti gli ordini, diffondersi emis-sarii, spargersi danari fra i contadini delle valli, muniti quelli d’ un certificato che li qualificava impiegati nel servigio francese (e gliene mostrava un esemplare), ma in pari tempo facevagli osservare certa piegatura e i! piccolo segno d’ un’ a che dovevano far distinguere i veri certificati delle persone addette all’ esercito da quelle dei veneti ribelli ; non essere ancora la trama giunta alla sua piena maturità, ma sarebbelo fra otto o dieci giorni, e prima a-vrebbe a succedere una generale riunione dai capi nella Bresciana : ogni arresto parziale prima di quel dì sarebbe pregiudiziale alla causa, ma avuto avviso opportuno da esso Landrieux potrebbe il governatore di Brescia far prendere tutt’ i ribelli ad un tratto ; intanto, soggiungeva, avrebbe lo Stefani in quel palazzo alloggio e guardia, certificato francese a sua sicurezza, e riceverebbe notizie (l) Però solo di otto o dieci già conosciuti, promettendo di far conoscere i nomi degli altri. Relazione Battagia da Verona 28 marzo : Proveditori Straordinarii, all’ Archivio.