321 ziale, che doveva egli stesso accompagnar nel Collegio, aveva dal comandante in capite egli pure ricevuto delle particolari commissioni, che avrebbe dimani mattina verificate con apposita memoria, e mi aggiunse solo, che se la lettera del generale Buonaparte era estesa in stile militare, la sua memoria sarebbe concepita con quelle forme, che convengono ad un ministro politico. Brevissima fu la nostra conversazione, avendomi solo accennato i soli capi, sopra li quali avrebbero versato le di lui rappresentazioni. Senza entrare sopra questi in alcuna discussione, mi è solo riuscito di far abbandonare al ministro il pensiero del suo ingresso in Collegio, ben conoscendo per le nostre forme, e per il pericolo del-1’ esempio di quali moleste conseguenze avrebbe potuta essere ferace una tale novità. Appena scioltomi da tale incomodo congresso, non omette la mia esattezza con tutta la sollecitudine di far presente alla pubblica sapienza questo emergente ingratissimo, onde possano essere opportunamente prese le convenienti disposizioni. Venezia 14 aprile 1797. Francesco Pesaro K. procur. deputato. 1V. Racc. citata a pag. 168). 2. (a pag. 93). Serenissimo Principe. La data del luogo, dal quale abbiamo 1’ onore di segnare questo riverente dispaccio, troppo per se stessa previene a Vostre Eccellenze ingrati annuncii, e il dolore profondo degli animi nostri nel dovere adempiere il penoso uffizio. Il silenzio, che in jeri abbiamo osservato in faccia la pubblica autorità, proverà altresi abbastanza le angustie, nelle quali ci siamo trovati, e l’impossibilità di umiliare i dovuti rapporti. Avevamo appena segnato il precedente numero con i tristi riscontri della situazione delle valli bresciane, ed erano le ore 21 circa, lorchè senza preventiva conoscenza di causa, uditisi quasi segnali dal castello, che più domina la città, tre colpi di cannone a Vol. X. 41