CAPITOLO SECONDO. Dispaccio dei deputati Pesaro e Corner. — Cresce nelle valli ed in Verona 1’ ardore in favor del governo. — Lettera di Battagia. — Progressi de’ rivoluzionarii. — Occupano Salò. — Provvedimenti del Battagia. — Rivoluzione di Crema e parte che v’ ebbero i Francesi. — Armamento spontaneo in favore del governo. — I Francesi vi si oppongono per tutti i modi. — Inevitabili conflitti. — Inutilità della missione del Pesaro e del Corner a Bonaparte. — Narrazione di essa e confidenze. — Dispaccio Querini da Parigi colla risposta del Direttorio ai richiami dei veneziani. — Il Senato discute le proposte di Bonaparte. — Vi aderisce, e nella fiducia di averlo contentato, continua gli armamenti. — Ricuperamento di Salò e primi fortunati fatti d’arme dei villici — I Francesi se ne spaventano. — Furiosa lettera di Landrieux a Battagia, che non era più allora Proveditore. — Suo bando ai valligiani. — Questi, non intimoriti, continuano l'assedio di Brescia. — Falsa scrittura attribuita al Battagia — Considerazioni sull’ argomento. — Discorso del ministro d’ Austria, Thugut, all’ambasciato!' veneto Grimani.—I Franceri d’accordo coi ribelli vogliono disarmare i villici e riprendono Salò. — Gli abitanti di Val Trompia implorano soccorso da Venezia. Cresceva lo sbigottimento al giungere del dispaccio di quello stesso giorno 22 marzo, scritto dai deputati Pesaro e Corner da Udine (1), i quali dicendo che avrebbero fatto il possibile per parlare a Bonaparte, soggiungevano: a ma per quanto sieno fondate le nostre rimostranze, nè colle insinuazioni nè coi ragionamenti nutrir non possiamo la più remota speranza di conseguire alterazione alcuna nei piani, chi sa da quanto tempo, e con quali intelligenze, già stabiliti, e quindi non dobbiamo attendere che risposte evasive, o troppo fatalmente decise. „ Intanto nelle provincie continuava il movimento in favore del governo, e specialmente nelle vallate di Brescia (L) Delib. Sen. Terraferma mil. N. 43.