319 rezza de’ miei. Ricusai questo dono, e dissi che non ero si vile da riceverlo a prezzo del sagrifizio della mia patria. In mezzo a sì tristi attriti, sopi-aggiunse il benemerito N. U. Rappresentante di Treviso, a cui fu fatta 1’ intimazione medesima della partenza, e rispose an-eh’ egli che dipendeva dal suo Governo. Dopo alcune altre voci egualmente zelanti d’entrambi, più udir non ci volle, e ci obbligò a partire. La necessità di render tali cose presenti alla pubblica cognizione, ed intercluso 1’ adito sin dal giorno innanzi e alle mie devote rappresentazioni ed a ricevere i comandi sovrani, mi fece risolvere a dirigermi immediatamente a Venezia. Giunto a Marghera, vi ritrovai 1’ istesso generai in capite Bonaparte, eh’ io credeva diretto per Mantova. Pensai di tentai-e un nuovo colloquio, ed accolto, vi ritrovai gli egregi due NN. UU. Deputati Donà e Zustinian, dai quali V. S. e W. EE. avranno le ulteriori nozioni ; a me non restando che, premessi i più pieni applausi alla desterità e sommo zelo di questi distinti soggetti, rassegnare d’ essermi qui conferito unitamente con li medesimi, e che qui esistono pure in Venezia li NN. UU. Podestà e Capitano di Treviso e quello di Castelfranco, sperando imminente 1’ arrivo anche di quello d’ Asolo. Venezia, 8 maggio 1797.