CAPITOLO SECONDO. Processo contro gl’ Inquisitori di Stato ed il Pizzamano, troncato dal Bonaparte. — Fatuità democratiche. — Nicolò Morosini bruciato in effigie. — Le isole Jonie, occupate dai Francesi, festeggiano la-libertà. — Gli Austriaci entrano nell’-Istria e nella Dalmazia^per rimettervi 1’ ordine. — Attaccamento dei Dalmati alla cessata Repubblica. — Protesta della Municipalità. — Inattese dichiarazioni di Francesco Mengotti sui capitoli di Leoben, e Lettere di Rocco Sanfermo. — Voci nel Direttorio in favore della libertà veneta. — Premura del Bonaparte di conchiudere la pace coll’Austria. — Divergenza di vedute tra il Direttorio e il generale circa i destini di Venezia. — Trattato di Campo-formio. — Scompigli interni a Venezia; vantata scoperta di una congiura. — Offerte del cittadino Dandolo al Bonaparte per la ricostituzione della Repubblica. — Si progetta la unione del governo provisorio veneto alla Cisalpipa. — Plebiscito a favore della democrazia; scarsa maggioranza di voti, magnificata dal Dandolo. — Dichiarazioni del Bonaparte allo Spada e al Dandolo sulla cessione di Venezia all’ Austria. — Costernazione dei mu-nicipalisti ; ultimi provvedimenti del reggime democratico. — Navi, materiale da guerra, denari, arredi sacri e oggetti d’arte esportati dalle truppe francesi. — Ingresso delle truppe Austriache in Venezia. La Municipalità avea inviato fin da principio i cittadini Zorzi e Turrini al Bonaparte, per chiedergli se della ratificazione del trattato, per parte di essa Municipalità, si terrebbe contento. Impróvida risoluzione, la quale faceva apparire nello stesso governo un dubbio sulla propria legalità. Ed interceder dovea parimente la deputazione che i tre Inquisitori e il Pizzamano fossero liberati, non lasciando però nello stesso tempo di avviarne il processo. Nominata all’ uopo una Giunta (1) in sostituzione agli A- (1) Democrazia O. S. busta N. 1 all’Archivio generale.