845 det suo esercito, e Ch’Egli non come ministro, ma come amico mi consigliava più tosto di negoziar con Esso, che di fargli resistenza. Benché conosca quanto tenue sia in mezzo alle stringentissime circostanze, che da ogni parte ci opprimono, il risultato di un tal abboccamento, pure non ho creduto di differire un istante a rassegnarlo alla pubblica maturità, dovendo però prevenire l’eccel!. Senato, che nè per li discorsi del generale Baraguey d’Hilliers, nè per quelli del ministro, benché apparentemente amichevoli, e cortesi, nessun sollievo ha potuto risentire l’abbattuto mio animo, come son certo di non poterne alcuno recare all’eccellentissimo Senato, la di cui esimia prudenza, e la troppo trista esperienza in questo corso di cose conoscerà non poter fare alcun fondamento sopra le parole ; massimamente quando sono contraddette da tatti troppo manifesti. Grazie. Venezia 29 aprile 1797. Francesco Pesaro K, proc. conferente. (a pag. 316). 7. (a pag. 142). Serenissimo Principe. L eccellentissimo luogotenente d’Udine, che condiscese alle nostre insistenze nel prevenir i comandi dell’ inchinata ducale del giorno di jeri, in questo punto qui pervenutaci, non avendo potuto conseguir dal generai Buonaparte il nostro nuovo abboccamento in Palma, ci annunziò la spiegata disposizione di ricevere per iscritto nello spazio d’ un’ ora ciò che eravamo incaricati di significarli. Convenne sopprimere la forza dell’ estrema angustia, che ci stringeva, e rasserenar 1’ animo per renderlo atto a concepir una carta, che senza entrar in contestazioni di fatti, o argomenti di diritto, cattivasse al possibile l’animo del generai all’oggetto essenzialissimo dell’affare, cioè la politica esistenza della Repubblica, e de’ suoi Stati. Estesa questa, qual ci concesse 1’ angustia di quei momenti, e l’invincibile peso di tanta responsabilità, e del senso dì tanta pubblica calamità, la rassegniamo in copia. Abbiamo studiato di mostrarliin-teressata la gloria della nazione francese nell’ indicazione de’ mezzi atti a combinare colla sussistenza della Repubblica Veneta, e de’ suoi \Oh. X. 44