153 zioni della Repubblica, se la caduta di questa non fosse succeduta così subito dopo ; perchè infine tornasse da colà nel gennaio 1798 in qualità di commissario imperiale, investito di pieni poteri, eh’ egli esercitò non generosamente verso i suoi antichi confratelli. Quest’ ultimo fatto cancella qualunque merito antico, non trova scusa nemmeno nell’ intenzione di fare il miglior bene possibile a’ suoi concittadini, perchè noi fece, anzi sciolse libero il freno alla sua vendetta, e la severa storia, non lasciandosi traviare da que’ tanti eh’ esaltano a cielo il Pesaro pel suo consiglio della neutralità armata, e il rappresentano come il vero patriota, sospenderà almeno la sua sentenza, finché sorgano prove a giustificarlo. Intanto tutto andava a precipizio. Il cav. Pietro Dona nominato conferente in luogo del Pesaro per le comunicazioni col ministro francese, recavasi a questo, d’ordine della Consulta, per ottenere alcuni schiarimenti (1), e ritornatone mostrava il pericolo in cui sarebbesi incorso se a tenore del decreto 17 aprile, causa malaugurata del fatto del Lido, si fosse nuovamente dal comandante ricorso alia forza per respingere qualunque altro legno francese che eventualmente si fosse presentato, ~o spinto forse anco soltanto dalla tempesta : che il furore francese non avrebbe avuto più limite quando fosse a succedere simile fatto di ostilità mentre si maneggiavano le trattative. Rispon-devangli i più giovani nella Conferenza (2.), che appunto in causa di quelle non avrebbero potuto i Francesi entrare nel porto, essendo lo stesso come se, durante le trattative di una città, volessero i nemici impadronirsi di qualche suo forte ; che il Maggior Consiglio avea decreti) Del. Senato T. £. N. 47, 2 maggio. (2) Filza, 252 : Osservazioni sull’ esatto Diario dal 2 al 17 maggio, presso Cicogna. Vol. X. 20