106 ratificare quella importantissima clausola, dettò il trattato sulle basi dei preliminari anzidetti, e ritenuti nel castello il Sanfermo, il dott. Garavetta e il co. Emilii, mandò la carta ai Proveditori col mezzo del tenente Scotti. I Proveditori, dopo maturo riflesso, stimarono di non sottoscrivere gli umilianti patti che non assicuravano neppure le persone e le robe dei sudditi (1) ; e di cautamente sottrarsi al popolo e ai Francesi (2). Ciò fecero, uscendo nella notte con grandissimo pericolo insieme col generale Stratico, nascostamente, e sotto scorta dell’Ufficiale Filiberi che li accompagnò in mezzo ad un corpo di dragoni fino a Vicenza. Giunti a Padova il 25 scrivevano al Senato informandolo minutamente di tutto l’occorso (3), e quella stessa mattina, conosciuta appena la evasione dei Proveditori, la città costituiva la Municipalità, e nominava quattro soggetti per trattare col Kilmaine circa al nuovo emergente (4). (1) Racc. 183. Lett. dei Prov. 25 aprile da Padova. « Confusa dall’aspetto terribile delle circostanze la ragion nostra e la mente, abbiam creduto di consultare con pochi ma saggi cittadini veronesi, e fissata la massima che non erano le cariche nostre nè dal Governo, nè da ragione autorizzate a cedere a discrezione una piazza, e tanto meno ai Francesi neutrali, ci siamo determinati di render nullo il nostro assenso alle prime condizioni, e di porre nella piena libertà del popolo il deliberare sulla propria sorte. » (2) La stessa cosa è confermata dalla ducale 29 aprile ai deputati Donà e Giustinian presso Eonaparte. (3) Scriveva poi 1’ Erizzo da Padova il 26 : « Nello staccarmi da Verona feci un secondo tentativo per render meno acerba la sorte de’ Veronesi, ed è quello di donar libertà ad un capo di battaglione, pregandolo di portarsi al campo del generale Kilmaine unitamente al sig. co. Augusto Verità, e di volersi interessare per l’importante oggetto. 11 prigioniero divenuto libero rimase al campo, ed il co. Augusto espose a voce al corpo civico e alli capi del popolo e delle arti di aver avuta parola dal Kilmaine che saranno salve le proprietà e le vite di quegli abitanti. » Lett. Rappr. Verona Erizzo 1797, all’ Archivio. (4) Lettera del co. Giuliari ai signori Emilii, Santermo, Garavetta nel libro Condotta ministeriale del co. Rocco Sanfermo, pag. 284.