66 I disegni dei Francesi però sempre più si colorivano. Nello stesso giorno 6 aprile accadeva deplorabile fatto a Eisato, ove trovavasi un picchetto di dodici soldati veneti con un caporale (1). Udito un tiro di cannone dalla parte di Brescia seguito da varii altri tiri di moschetto, quei soldati saliti tosto a cavallo, si diressero vergo s. Eufemia, ove scontrando un corpo di Francesi di circa dugento tra fanti e cavalli coi rispettivi comandanti ed ufficiali, diedero la solita chiamata chi va là ? Risposero essere repubblicani francesi. Allora i Veneti ritirandosi in ispalliera fecero cenno che passassero, ma ad un tratto si trovarono da quelli avviluppati, fatti prigionieri e condotti a Brescia. Introdotto colà uno dei prigionieri innanzi al generale francese eh’ era in letto malato, gli disse parte in francese parte in italiano : « Non sapete che siamo in guerra colla Repubblica?; e mostrandosene il soldato sorpreso, continuò con più forza : Sì, la guerra fu intimata dal vostro Proveditore straordinario Battagia, al quale si avea salvato la vita sulla parola datami di lasciar in libertà tutta la Lombardia, mi mancò di parola ; voglio per assoluto che per lo spazio di quaranta miglia attorno Brescia tutti abbiano a disarmarsi *. E scritta una lettera al generale Maffei, in cui gl’intimava che se entro due giorni non lasciasse in libertà la Lombardia e non facesse la pace coi Bresciani gli dichiarava la guerra, al soldato la consegnò e licenziollo. Informava il giorno 8 (2) il Cicogna con suo dispaccio il Senato di alcune scorrerie fatte da ribelli bresciani sotto mentite spoglie francesi fino a Peschiera; Francesi, che si aggirano per le valli, mettere i popoli in appren- (1) Costituto del caporale Nicolò Zonchi della compagnia dei Croati capitan Zelotti. Delib. Sen. mil. T. F, (2) Ibid.