65 e assicurandolo che aveva colla sua risposta incontrato pienamente le intenzioni del governo (1). Così e lettere e fatti per parte del Senato e de’ suoi rappresentanti concorrevano a smentire totalmente le accuse di Bonaparte e de’ generali francesi ; e affinchè non resti alcun dubbio che secrete istruzioni fossero comunicate dagl’ Inquisitori, diremo che nel processo istituito contro di questi per volere di Bonaparte dopo caduto l’aristocratico governo, nulla fu trovato che potesse aggravarli, anzi si venne a verificare che tutte le loro lettere « mentre eccitavano lo zelo delle cariche agli esercizii di vigilanza, raccomandavano sempre loro di fare il possibile per la salvezza della patria e il mantenimento della fede nei sudditi, ma sempre salvo il riguardo alla neutralità, e risparmio del sangue umano » ^2). Intanto un corpo di Francesi si era avvicinato alla Yal Trompia e avea tentato di disarmarla solo astenendosene al cospetto delle considerevoli forze che vi si erano adunate e al fermo discorso di quel Sindaco. Non cessava per questo il provveditore Francesco Cicogna, attribuendo quei fatti ostili soltanto a privati arbitrii, di raccomandare che si trattassero i Francesi con lealtà per evitare maggiori disordini ; disponeva, che ove passassero, fossero resi loro gli onori militari, restando però i villici sulle armi finché fossero fuori della valle ; ma in pari tempo adottando quei provvedimenti che una giusta cautela e prudenza suggerivano, chiamava duemila uomini alla custodia di Salò e alla guardia del ponte di Gavardo (3). (1) Raccolta II, 173. ;2) Costituto di Gasparo Soderini, secretario degl’ Inquisitori. Democrazia 0. S. 1. ^ (3) Ibid. 7 aprile. Vol, X. 9