325 venuta col Beaupoil, proponeva, che il disarmo fosse assoluto, e pronto nel termine di tre ore di tempo, tanto de’ cittadini, che de’ villici ; articolo tanto più terribile, quanto che il supremo generale Kilmain non aveva risposto alle nostre lettere : che fossero riaperte le comunicazioni, per cui in certa guisa poteva mirare a far partire la veneta truppa, che stava in campagna collocata su vari punti per fronteggiare i ribelli, ed i loro appoggi : che gli fossero dati sei ostaggi a sua scelta, e che fosse data una solenne, e pronta soddisfazione su tutti gli omicidii commessi da’ sudditi su gl’ individui francesi, specialmente per gli uccisi nella giornata di jeri. A questi articoli col concorso pure dei menzionati soggetti, che approvarono la prima carta, risposimo, che quanto agli ostaggi, molte essendo le difficoltà, che vi si opponevano, avremo in vece fatto rimettergli quei francesi, che lo nostre cure, e de’ buoni cittadini avevano sottratti agl’ insulti popolari. Che riguardo alla bramata libera comunicazione si sarebbero dati ordini risoluti, affinchè le ordinanze,'e gli altri individui francesi avessero libero, e sicuro il corso : che circa alla riparazione, che dimandava per i commessi omicidii, si sarebbero fatte le perquisizioni per riconoscerne gli autori, ed amministrare quella giustizia, che fosse richiesta dalla loro colpa : e per fine rispetto al disarmo ci siamo ristretti ad offrire la sortita dei corpi armati de’ villici dalla città, mentre quanto al disarmo in generale era soggetto un tale articolo ad una trattativa tra W. EE. ed il Bonaparte. Spedita questa lettera per mezzo dei co: Zuanne Meggio, del marchese Alessandro Garlotti, e del capitan Castelli, li abbiamo in cari-cati, che lor quando insuperabile fosse il generale nel modificare la sua domanda, cercassero di convenire il minor male possibile, giacché la tregua, che cosi era chiamata dai comandanti francesi, doveva cessare fra momenti, e ricominciare le ostilità. Riuscito inutile però anco questo tentativo, il Balland per ultimatum delle sue domande, volendo tre ostaggi nobili, e tre del clero, il disarmo, e consegna delle armi de’ villici, ed abitanti sull’ opera a corno del castello, e gli altri tutti poi compresi nella precedente carta, accordando tre ore di tempo per ricominciare le ostilità, le quali non erano per altro cessate, durante la notte tra il castello vecchio, e la città ; comunicata la cosa ai capi di città, e territorio, agli anziani delle arti, e de’ mercanti, il fermento, e l’orgasmo in mezzo al vivo affetto a VV. EE. cominciò a farsi sentire vigente in modo, che per quanto si cercasse a tranquillarli, tutto fu vano.