442 a Batta gin, che non era più allora Proveditore 59. — Suo bando ai valligiani 59. — Questi, non intimoriti, continuano 1’ assedio di Brescia 61. — Falsa scrittura attribuita al Battagia 61. — Considerazioni sull’argomento 62. —- Discorso del ministro d’Austria Thu-gut, all’ambasciator veneto Grimani 64. —- I Francesi d’accordo coi ribelli vogliono disarmare i villici e riprendono Salò 67. — Gli abitanti di Val Trompia implorano soccorso da Venezia 69, CAPITOLO III. Bonaparte a Judenburgo, e armistizio accordato all’Austria, 71. — Sua lettera a Lallement contro i Veneziani 72...... Suo bando ai sudditi della Repubblica 73. Sua lettera al Pesaro 74. — Discussioni in Senato 75. — Consulta straordinaria 75. — L’ aiutante di campo di Bonaparte giunge a Venezia e domanda d’ essere immediatamente ascoltato 76. — Suo ricevimento in Collegio nel sabbato santo 76. — Legge violenta intimazione del Bonaparte 76. — Partiti umilianti presi dal Collegio non ostante le opposizioni di alcuni 78. — Generose parole di Girolamo Giustinian che hanno per successo la continuazione dell’armamento 80. — Conferenza di Pesaro con Junot e con Lallement, e deliberazioni relative 81, 82. — Misterioso maneggio di alcuni membri del Direttorio con Querini a Parigi, ed imbarazzi di questo 83. — La catastrofe s’avvicina e Alvise Mocenigo Luogotenente d’Udine ne dà il primo cenno al Senato 87. — I Francesi s’avanzano dal Friuli e dal Mincio 89. — I Cispadani s’avvicinano a Verona 91. — Ivilmaine domanda assolutamente il disarmo 91. — Balland minaccia di far fuoco su Verona al minimo movimento 92. Sollevazione detta lo Pasque veronesi 93. — Terribili fatti 93. — Maneggi tra i Proveditori e il generale Balland senza risultato 95. — L’insurrezione si diffonde 97. — Vani assalti ai Castelli 97. — Giungono rinforzi e la mischia si rinnova 100. — La città è costretta a capitolare 102, — I Proveditori Giovanelli e Contarini si sottraggono alla città 107. — Motivi ed accuse 107. — Terribili vendette 108. CAPITOLO IV. Il Senato richiama in vigore il decreto che vieta ai legni esteri armati di entrare nel porto di Venezia 110. — Laugier, comandante il legno francese il Liberatore d’Italia, si avvicina al Lido 110. — Domenico Pizzamano, comandante del Lido, gli fa intimare di non proceder oltre, ma invano 1)3. — Combattimento, e morte del Laugier 114. — Bonaparte ne trae argomento per attaccar briga con la Repubblica 118. — Dispaccio di Alvise Mocenigo al Senato sulle trattative di pace tra Francia e l’imperatore 118. — Patti della pace di Leoben 120. — Provvedimenti del Senato per difendersi dai Francesi 121. — I Francesi suscitano la rivoluzione nella terraferma 122. — Insolenti parole del Bonaparte alla deputazione veneta inviatagli a Gratz 123. — Ultimi atti del Senato 183. — Conferenze straordinarie eoi doge, e discorsi da lui tenuti 133, — Damò al Condulmer perchè impedi-