17 Scrissero pure i Municipalisti una lettera alla Repubblica Cispadana onde fraternizzare con essa. I popoli liberi, dicevano, non devono avere che una maniera di esistere. Siamo dunque uniti per sempre voi, i Francesi e noi. Non è a dirsi quale fosse lo sbigottimento causato in Venezia dalla notizia del fatto di Bergamo (1), quale principalmente la confusione, lo smarrimento nel governo. Esponevasi il Santissimo per implorare sollievo ai mali della patria (2), facevasi pervenire uria viva rimostranza al ministro Lallement e una relazione del fatto al Queriui a Parigi (3), si deputarono il cav. Pesaro e Giamb. Corner (1) Informazione degl’ Inquisitori ai Savi. Consiglio de’ X, 14 marzo. (2) Notatorio Collegio 16 marzo 1797. (3) Rispondeva Querini da Parigi il 26 marzo. « La Repubblica Cispadana, la milanese e tutti quelli che si lasceranno sedurre ad unirsi a loro, saranno sagrificati, e la rivoluzione violentemente eseguita a Bergamo non è che un pretesto anzi una occupazione che pur troppo v’ è minaccia che possa verificarsi egualmente in tutte le città della veneta Lombardia al di là del Mincio, per aver con tutte queste provincie un abbondante mezzo di compulsar 1’ imperatore alla pace. Io forse m’ ingannerò, li miei non saranno che sogni politici, che panici timori, dipendenti dalla brevità delle mie cognizioni in tal delicata natura d’ affari, Dio Signore lo voglia e secondo li cuori dei ben intenzionati cittadini per la patria. Nella parte esecutiva il generai. (Bonaparte) ha assoluta facoltà in ogni rapporto. Li diritti delle genti, di neutralità, li legami d’ amicizia e di buona corrispondenza che uniscono le nazioni sono interamente dipendenti dalla volontà di quel generale, e questo governo non ha più certamente le forze di rimetterlo al dovere sopra tutti questi rapporti, qualora se ne allontanasse. Da ciò ne deriva che niente il Direttorio decide senza il suo consiglio, che tutto quello riguarda generalmente l’Italia rimette alla di lui conoscenza. Questi sono precisamente i motivi coi quali si possono spiegare la continua contraddizione ed incoerenza che passa tra le proteste che questo governo ripete in ogni circostanza all’ eccellentissimo Senato, di voler cioè mantenuta la neutralità, conservata la buona corrispondenza, e la direzione a questa totalmente opposta che dalle truppe francesi fu finora verso li pubblici Stati tenuta. Oltre a questo, convien apertamente dire che per realizzar le loro viste politiche, tutto viene qui posto in opera, nè vengono osservati riguardi nè misure, e per poter impunemente condur Vor,. X. 3