360 stati replicatamente avvertiti dell’ esistenza d’ una sospensione d’armi tra l’Arciduca Carlo e l’Armata di Buonaparte. In cosi caliginoso aspetto di cose, nel quale è forza poi ad un Ministro il far conto di astratte voci, di disseminazioni, ed anche di cenni soli, intesi da persone del Gabinetto in mancanza di positivi propositi, crederò di servire in questo momento alle intenzioni sapientissime di VV. EE., se procurerò di nuovo dimani di approfondare il sentimento del Sig. Barone di Thugut, onde conoscere finalmente quali sieno le idee sull’ Italia di questa Corte, le quali o vicino, o lontano hanno massimo rapporto con gli eminenti Pubblici riguardi, e servir possono di norma alle' Pubbliche Deliberazioni. Il determinato procedere del General Buonaparte anche dopo incaminate le trattazioni dei Preliminari, non può essere forse ignoto a questo Primario Ministro, e se lo è, credo, che il nudo racconto in via Storica de’ fatti, massime a maggior rischiaramento della spedizione dei due Deputati a Gratz, deve farmi scoprire certamente qualche cosa. Le prescrizioni di W. EE. mi comandano di prevenir le impressioni, che il passo dell’ Eccellentissimo Senato qui produr potesse, e perciò tengo per sicuro, che verso questo Primario Ministro principalmente convenga, eh:: sinistre non se ne formino anche per opera del General Buonaparte, il quale probabilmente ne’ suoi principi ne avrà informato 1’ Ambasciator di Napoli. Lo studio, che mi sono fatto di coltivare le favorevoli disposizioni di questa Corte versa VV. EE., non che quelle di questo. Primario Ministro, mi apre 1’ adito presso di lui, onde senza nessun aspetto di comunicazione Ministeriale gli pervengano nel loro vero lume i fatti: troppo necessario ciò è a mio debole parere per rimarcare poi l’impressione, che fanno, onde tirarne una meri oscura conseguenza. Mentre mi riservo di spedir per Espresso le successive mie scoperte su questo gravissimo puuto, spedisco le presenti addrizzate al Console di Trieste, avvertendo ossequiosamente VV. EE., che sino a che non mi giungano precisi comandi dell’ Eccellentissimo Senato, che altrimenti mi ordini, spedirò sempre gli espressi, e li pieghi pubblici per quella via, la quale mi assicura nelle possibili circostanze de’ veneti Stati un più sicuro ricapito a’ pieghi medesimi della dominante. Il sig, Ambasciator di Napoli tornò questa mattina dal Campo, ma io non l’ho ancora veduto, e forse non potrò verificar di essere