240 quelli, nè a render favorevole al nuovo governo la massa della popolazione; onde spesso accadevano spiacevoli dimostrazioni, e cresceva il numero dei clubs o segrete conventicole nelle varie parti della città (1). Così stavano le cose, quando due avvenimenti sopraggiunsero a mostrare agl’ infelici Veneziani quali veramente si fossero le intenzioni di Francia e d’Austria, e come fossero destinati a divenire preda d! ambedue. Il Proveditore generale da mar residente in Corfù, Carlo Aurelio Widmann, era stato istruito soltanto tardi e per mezzo privato dell’ avvenuto cambiamento di governo nella sua patria. Corfù trovavasi, al pari degli altri luoghi veneti, nel massimo stato di abbandono ; per sopperire ai più urgenti bisogni, avea il proveditore venduto i suoi vasellami d’argento, avea fatto ricorso alla generosità dei cittadini tutti delle isole, che non trovò sordi all’ invito, avea ritratte antecipazioni daziali, consumato perfino il deposito del bayattino, ed altro deposito nel Monte di Pietà (2), e 1’ avvenire si presentava sotto i più foschi colori. « Allo squallore della cassa, scriveva il Widmann nel suo discorso apologetico (3), corrispondeva lo stato della piazza nei rapporti militari. Erano esausti i depositi di generi ed attrezzi di guerra, specialmente di polvere, e la scarsa milizia appena bastava al metodico servizio dei varii pubblici oggetti nell’ esteso riparto..... Tanta era la mancanza dell’ essenzial requisito della polvere, che la tenue esistenza, avvalorata da fedi di tre gra- ducati, a condizione die la metà degl’ impiegati del nuovo monte di pietà da erigersi, fosse composta di loro correligionarii. — Vedi Comitato salute pubblica Busta IV, Y. (1) Esatto Diario ecc. e decreti relativi. (2) Lunzi, Storia delle Isole Jonie, II, 16. (3) Stampato in Venezia nel 1799.