289 erasi finalmente imbarcato colla maggior parte di essi, dirigendosi alla volta della Dalmazia, intesa colà l’istituzione del nuovo governo, avea scritto una lettera confidenziale ad un amico, nella quale sfogando la sua amaritudine non risparmiava gli uomini che allora aveano preso a guidare i destini della sua patria (1). L’ amico infedéle consegnò la lettera alla Municipalità ; ed allora un decreto di questa dichiarava traditore il Morosini, confiscavane i beni, condannavaio ad essere bruciato in effigie. Esposta la quale nel campo dei SS. Giovanni e Paolo, una compagnia di granatieri ed una di guardia nazionale recavansi a levarla, accorreva il popolo e facevane galloria; il bamboccio, vestito di tutt’ i distintivi dell’ ex nobile veneziano, veniva tratto sopra una carretta, fra fischi ed urla fino alla piazzetta, ove, attaccato ad un palo colla iscrizione : Vendetta nazionale, ferro, fuoco, sterminio dei tiranni, bruciavasi. Orò al popolo il Ricchi sponendo tutte le colpe del presunto fellone ; la musica sonava, ballavasi intorno al rogo la Carmagnola ; a quell’ invito tutta la piazza si cambiò in un tratto in una sala da ballo, ove tutt’ i ceti si gettavano nel vortice delle danze ; il resto della giornata fu speso in pranzi ed altri divertimenti ; la sera grande veglione nel teatro s. Benedetto. Ma, in mezzo alle scede e alle feste, la condizione della Municipalità sempre più peggiorava ; per lo scemamente del commercio, per le esorbitanti gravezze immiserivano tutt’ i ceti, e gli assegnamenti mensili a sollievo dei poveri, e la vasta idea d’una grande casa di correzione e di lavoro (2) non valevano a scemare il numero di (1) Esiste nella Busta III, Democrazia 0. S. 20 giugno. (2) Belrapporto lesse Dandolo in questo proposito alla Municipalità il 25 ottobre, celebrando 1’ offerta nazionale degli Ebrei che donavano allo Stato i capitali dei loro tre banchi per oltre 200.000