CAPITOLO PRIMO. I deputati veneti si presentano al Bonaparte a Milano. — Conferenza coll’ Halier. — Progetto di democratizzare la Repubblica. — Trattato di Mombello del 27 fiorile, e articoli segreti dello stesso. — Indirizzo della Municipalità provvisoria al Bonaparte. — Il Direttorio intima la partenza all’ ambasciator Querini. — Ordinamento e primo proclama della Municipalità. — Il nuovo governo non è riconosciuto dalle provincie. — Malcontento generale e scompigli economici. — Feste per lo innalzamento dell’albero della libertà. - Violenta distruzione delle memorie oligarchiche. — Nuovi ordinamenti nell’ amministrazione della giustizia. — Si emancipano gli ebrei. — Partecipazione alle corti del mutamento politico, e come accolta. — Sospetti di lord Granville, e tentativo di dissipai'li. Doloroso periodo è quello che mi rimane a discorrere : tempi d’estremo avvilimento sotto l’aspetto illusorio d’indipendenza; di ruina delle ricchezze pubbliche e private che cercavasi nascondere con un’ artifiziosa ebbrezza di gioia; di reggimento del terrore in mezzo a millantata democrazia; tempi sciaguratissimi, in cui il santo nome di libertà dovette venire in obbrobrio, perchè volto a causa di sciagure, rappresentante solo una servile imitazione di Francia negli ordinamenti politici, nelle foggie, nella lingua; tempi in cui tutto volevasi innovare, e i reggitori della cosa pubblica, illusi o ingannatori, gareggiavano nelle vuote declamazioni, facevano del governo un teatrale spettacolo, ed intanto le condizioni ogni dì più peggioravano, e doveano tra poco precipitare in un mare interminabile di guai. Nè questa colpa fu di Venezia soltanto, ma delle città tutte d’Italia, le quali pa-reano aver perduto ogni traccia del senno italiano, ogni nazionale dignità, che indegnamente sagrificavano alla brama di circondare di blandizie e d’incensi Bonaparte il liberatore.