62 dando quartiere e perdono a chi che sia, ancorché si rendesse prigioniero, certo che tosto gli sarà dal governo data mano e assistenza con danaro e truppe schiavone regolate, che sono già al soldo della Repubblica e preparate all’incontro. « Non dubiti alcuno dell’ esito felice di tale impresa, giacche possiamo assicurare i popoli che l’armata austriaca ha inviluppato e completamente battuto i Francesi nel Tirolo e nel Friuli, e sono in piena ritirata i pochi avanzi di quelle orde sanguinarie e irreligiose che sotto il pretesto di far la guerra a’ nemici, devastarono paesi e condussero le nazioni della Repubblica, che si è sempre dimostrata amica sincera, neutrale, e vengono perciò i Francesi ad esser impossibilitati di prestar mano e soccorso ai ribelli, anzi aspettiamo il momento favorevole d’ impedire la stessa ritirata, alla quale di necessità sono costretti. « Invitiamo inoltre gli stessi Bergamaschi rimasti fedeli alla Repubblica, e le altre nazioni a cacciare i Francasi dalle città e castelli che contro ogni diritto hanno occupato, ed a dirigersi ai commissarii nostri Pier Girolamo Zanchi e dott. fisico Pietro Locatelli per avere le opportune istruzioni e la paga di lire quattro al giorno per ogni giornata in cui rimanessero in attività. Verona 20 marzo 1797. Francesco Battagia Prov. Estraord. in Terraferma. Gian Maria Allegri Cancelliere di S. E. » Un bando è questo che si palesa apocrifo a primo sguardo e per la forma e pel contenuto, che il Senato assolutamente smentiva nelle lettere ai suoi rappresentanti (1), (lì Delib. ben. mil. T. F., ove si leggono due manifesti al popolo in senso affatto contrario 11 aprile e Consiglio X, 12 detto. E il Giovanelli scriveva da Verona 1’8 aprile come sopra abbiamo rife-