38 ritenere seicento ottanta altri con alquante lame di palossi destinati per quella città. Raccolte quelle genti alla Croce Bianca, a poca distanza da Verona, volle il Battagia passarle in rassegna, ed incoraggiarle con animate parole a sostenere i diritti del Senato così indegnamente oltraggiato nella maggior parte delle provincie. Le sue parole furono accolte con acclamazioni : cento giovani del ceto dei mercatanti e dei bottegai si offrirono di servire come volon-tarii a proprie spese fino all’ultima stilla di sangue. Laonde mostrandosi siffatte buone disposizioni nel popolo, egl’ invocava nuovi sussidii. Ma fino dal 20 marzo, il partito dell’ inazione era riuscito a farlo nominare Avogador di Comune, carica che il richiamava a Venezia (1), ove per altro non si ridusse che ai primi d’aprile (2). Vedremo in progresso qual immenso scalpore eccitassero tra i Francesi gli armamenti che si andavano facendo. Intanto non posavano i rivoluzionarii, ma s’insignorivano di Salò e di Crema. Era il 25 marzo quando tredici soldati con divisa rivoluzionaria, condotti dal generale Francesco Gambara, entravano a Salò gridando : u Viva la libertà ; cittadini salodiani, destatevi, ecco i vostri liberatori, siamo venuti a spezzare il giogo dei Veneziani che vi opprimeva „ (3). Seguivanli altri senza divisa, ma con fucile, i quali direttisi al palazzo pubblico e disarmata la guardia di Schiavoni, ascesero le scale, arrestarono il proveditore Almorò Condulmer, e s’impossessarono della Cancelleria e degli archivii. Sopraggiunsero altri ancora seco trascinando (1) Notatorio Collegio 20 marzo. Il costituto Sanfermo al tempo della democrazia, quando conveniva mostrare il Battagia innocente degli armamenti fatti nel marzo, dice che fu richiamato pei suoi sentimenti prudenti, umani e totalmente contrari alle determinazioni del Senato di armare. Democrazia O. S. I. (2) Sua lettera da Padova 3 aprile. Notatorio Collegio. (3) Costituto Giacomini. Raccolta II, 47 e Del. Sen. T. F.