188 i proprii magistrati a norma delle forme democratiche, l’amministrazione di questa capitale resta affidata ai cittadini, i nomi dei quali sono uniti a questo manifesto, e che sono stati scelti tra tutte le classi degli abitanti. Questa amministrazione provisionale si chiamerà Municipalità. Un’ altra amministrazione centrale composta di rappresentanti di questa Municipalità e d’ un numero proporzionato di rappresentanti delle Provincie Venete della Terraferma, Istria, Dalmazia, Albania ed Isole del Levante invigilerà, sotto il nome di Dipartimenti, agl’ interessi generali della Repubblica, si occuperà a consolidare i legami di patriottismo tra le Provincie e la Capitale, solo mezzo di rendere a questa Repubblica il suo primo splendore e la sua antica libertà. L’ultimo voto dei nobili veneti, facendo il glorioso sagrifizio dei loro titoli, è di vedere i figli tutti della patria una volta eguali e liberi, godere, nel seno della fratellanza, i benefizii della democrazia e onorare del rispetto delle leggi il titolo più sacro ch’eglino acquistarono di Cittadini. » Seguono i nomi : Nicolò Corner q.m Andrea presidente, Nicolò Rotta, Zuanne (Gio.) Widman, Andrea Fontana, Giuseppe Ferro, Zorzi (Giorgio) Barberia, Andrea Calzavara, Filippo Armano, Vincenzo Dandolo, abate Col-lalto, Tomaso Gallino, Pietro Zorzi, Andrea Sordina, Pietro Antonio Cusiani, Andrea Dolfin Valier, Gaetano Be-nini, Antonio Plateo, Vincenzo Dabalà, Bernardino Renier, Matteo Chioreo, Giovanni Jovovich, Lunardo Zustinian, Francesco Gritti q.m Z. A., Giovanni Bugovich, Spiridion Conomo, Paolo Buia, Antonio Buratti, Francesco Revedin, Francesco Mengotti, Domenico Guizzetti, Alvise Almorò Pisani, Angelo Maria Dana, Rocco Melaneini, Sebastiano Vignola, Bernardo Mondini, Marco Piazza, Moisè Luzza-to, Giuseppe Andrea Giuliani, 1’ arciprete Falier, tenente