182 Si presentarono. Gli dissero che nessun ordine, per quanto loro constava, nè del governo nè degli Inquisitori, ai quali non appartengono tali affari, avea diretto l’a-zione del veneto comandante e della truppa, e che qualunque arbitrio di quello o di questa, contrario alle generali istruzioni, sarebbe stato punito celeremente ed esemplarmente; che, ad ogni modo, e per questo e per ogni altro oggetto, più facile sarebbe venire ad un componimento s’e-gli volesse farne conoscere le forme conciliabili coll’ esistenza della Repubblica e de’ suoi Stati, com’ era il voto di tutta la nazione ; che speravano trovarlo non dissimile da sè stesso, non dissimile nel procedere verso la Repubblica di Venezia da quanto avea operato verso i nemici a’ quali avea dato la pace, i conquistati a’ quali avea portato la libertà, i neutrali che avea accolto nell’alleanza. Per tutta risposta Bonaparte tornò sulle solite recriminazioni, sulla voluta consegna de’ ricercati individui, con improperii ed insulti, a cui gli ufficiali che lo circondavano facevano plauso, aggiungendo che se avea dato la libertà ad altri popoli, or veniva a spezzare le catene del popolo veneziano ; che ben sapeva essere il governo ridotto in pochissimi i quali da tre settimane non convocano più il Consiglio degli ottocento (!!), che da questo volea si decidesse se volevasi la pace o la guerra colla Francia, e se voleva la pace proscrivesse quei pochi nobili che disposero sinora di tutto e concitarono il popolo contro i Francesi. Invano tentarono i deputati tutte le vie per indurlo a qualche concerto o almeno ' indicazione più sicura per arrestare la strage degli Stati veneziani ; e ad un leggero tocco di altro genere di soddisfazioni, infuriato rispose : nemmeno cento milioni d’oro, nè tutto quello del Perù lo rimoverebbero dal vendicare il sangue de’ suoi ; che avea già scritto al Direttorio esecutivo perchè dichia-