347 de’ fatti relativi all’ ingratissimo avvenimento potevamo accertarlo, che nessun speziai ordine del Governo, nè molto meno degl’ inquisitori, a’ quali non appartengono tali affari, aveva diretto la azione del veneto comandante, e della truppa, e che qualunque arbitrio di quello, o di questa contrario alle pubbliche generiche commissioni, sarebbe stato punito esemplarmente, e céleremente. Nel tempo stesso però non potevamo occultargli, che per questo e per ogni altro suo aggravio credevamo, che assai meglio potesse combinarsi la soddisfazione di lui, quando volesse dettarne le forme conciliate coll’ esistenza politica della Repubblica, e de’ suoi Stati, che quest’ era il voto dell’ intiera nostra nazione, il quale ci fa bramare di trovar lui comandante riguardo a noi qual lo trovarono i suoi nemici, ai quali diede la pace, i conquistati a’ quali diede la libertà, i neutrali, ai quali diede 1’ alleanza ; nè potevamo temerlo diverso da se medesimo per la -Repubblica veneta sempre amica della francese. Egli però, che ci ascoltò attentamente in vece di risponder, replicò le cose da esso lui scritte : cioè, che niente ascolta senza che vi preceda la consegna dei ricercati, e tante ingiurie, e decise espressioni, detteci a Gratz, replicò a stanza piena dei suoi, che l’interrompevano per secondarlo, che è inutile amareggiarne con la repetizione VY. EE. Disse, che se diede la libertà ad altri popoli, spezzava lui le catene del veneziano, che ben sapeva in pochissimi ridotto il Governo, che da tre settimane non convocavano il Consiglio de’ 800 (sic) che da quello voleva deciso, se voleva la Pace, o la Guerra colla Francia, e se voleva la Pace, proscrivesse quei pochi Nobili, che disposero sinora di tutto, e concitarono il Popolo contro i Francesi. Inutilmente tentato da noi ogni spediente col variar i modi, ed il carattere di nostre risposte per ridurlo a qualche concerto, o almeno indicazione più sicura per arrestare la strage de’ Pubblici Stati, VY. EE. certo compassionerebbero l’orribile nostro cruccio per non poter mai ritrarne veruna lusinga. A un tocco nostro, leggermente tentato di altro genere di soddisfazioni rispose, nemmeno 100 milioni d’oro, nè tutto quel del Perù lo rimoverebbero senza vendicar il sangue de’ suoi : che aveva scritto al Direttorio Esecutivo, gli aveva mandati tutti i documenti, perchè deliberi la Guerra in diritto, ma che in tanto lui operava di fatto. Vedendo impossibile ottenere cosa veruna, ci abbiamo appigliato almeno a tentare di non invogliere il negoziato. Partir conveniva certo per non compromettere colle persone il carattere, e l’istesso affare : dissimo adunque che saressimo