295 fango ohe non lasciarono d’insultare gli stessi rappresentanti del popolo, mostrando abbietta compiacenza nella supposizione di essere consegnati all’Austria. Tutto si dimentichi fino a questo momento ; saranno forse ravveduti. Se le passioni traviano gli uomini, non possono essi serbare l’animo perverso all’ istante di essere chiamati all’atto più grande. Essi medesimi quindi vorranno in quel momento decidersi per la libertà, anziché per quella schiavitù che affettavano, forse contro il proprio sentimento, di aggradire. Il popolo di Genova nel secolo corrente era schiavo di un’ armata tedesca, ma il popolo di Genova ha saputo scuotersi e rendersi libero. » Il cittadino Mainardi : « Questo giorno, grande per tutti, reclama anche da tutt’ i cittadini rappresentanti Venezia e i distretti, quel giuramento che fu loro proposto, e che fu accolto nel primo dì in cui venne istituita la Mu-nipalità. Giurino tutti e riconfermino la sacra promessa fatta a codesto popolo. Popolo avventurato ! qualunque sieno per essere le vicende del tuo destino, per quanto starà in te, sarai libero, giacche domani ti pronunzierai, incorrotto e tranquillo, sulla tua libertà. Ma perchè non diffondere anche tra i nostri fratelli dei distretti questo augusto progetto? Non si creda che con égual fermezza non sieno per pronunziare il voto per 1’ originaria libertà. Se la natura non offrì loro una barriera, come a Venezia, nel mare e nelle lagune, la memoria e l’influenza di una comune libera origine, il raggio di luce che su di loro, egualmente che su di noi, benigno discende, il sentimento di libertà che per natura si suscita in tutti, formerà una più forte morale barriera contro il despotismo, che trema assai più per la volontà risoluta delle nazioni che per la forza del braccio. S’invitino perciò, come il popolo di Venezia, tutti gli abitanti dei distretti, tutti i nostri fratelli ad emet-