152 me sagrificar voleausi i tro Inquisitori del pari innocenti : che infine i Savi linciti, quali erano il Batfcagia ed il Gri-mani, non potevano nè dovevano comandare, ciò spettando soltanto ai Savi attuali, quando tutti fossero d’ accordo, per le quali ragioni tutte egli al Da mo’ si opponeva. Ma temendo le sue ragioni soccombessero di fronte alla timidità, alla malevolenza e al tradimento, uscito un momento dalla sala e parlato al colonnello Michiel, fece tosto spiccare una baroa schiavona che si affrettasse ad avvisare il Pesaro di prontamente partire, mentre mandavasi pure un ordine all’ Almirante Leonardo Correr d’ informare se avesse notizia del luogo ove il cav. Pesaro si trovasse, o della direzione che avesse presa (1). Dopo aver girovagato qualche tempo in Istria, il Pesaro si ridusse, appunto come il Battagia avea preveduto, alla Corte imperiale in Vienna. In una lettera scritta da colà il 18 luglio si difendeva delle accuse dategli, cercando giustificare la sua risoluzione colla dura alternativa in cui il suo cuore patriottico si trovava, o di approvare la riforma della costituzione con tradimento a suoi doveri, alle avite memorie, a tutto quel corpo sovrano cui aveva fino allora appartenuto, o di esporre col rifiuto del suo voto la città e lo Stato ad estremi pericoli. Lasciando anche da parte se sia lecito ad uno de’ primarii cittadini astenersi ove si tratti della sorte totale delia sua patria e sia pure che vogliasi rispettare la delicata coscienza del Pesaro, rimarrà pur sempre a domandarsi perchè, a tenore delle sue prime espressioni nella Consulta del 1. maggio, ei non siasi ritirato negli Svizzeri, perchè scegliesse a suo asilo la corte di Vienna, con risoluzione che poteva benissimo destare nei Francesi qualche nuovo sospettò sulle inten- (1) Raccolta cronol. II, 242.