164 nelle parole e nei fatti, onde il popolo veniva sempre più spaventato da quanto udivasi nei caffè ed in altri luoghi di pubblica riduzione ; vedevasi un Andrea Spada, già causidico, poi appaltatore dei dazii, testé uscito dai Piombi, mettersi in diretta comunicazione col Yilletard per operare la disegnata rivoluzione, d’accordo altresì coll’ avvocato Tommaso Gallino. Sotto tali funeste influenze la Conferenza prevedendo che i deputati, i quali doveano comunicare a Bonaparte la sollecita adesione del Maggior Consiglio ai preliminari da lui richiesti, non 1’ avessero scontrato per viaggio, incaricava con suo decreto 5 maggio il nobile Condulmer e il prò veditore Angelo Giustinian a recarsi prontamente a Mestre, ove poteva probabilmente esser giunto, per eseguire la medesima commissione (1). Non lo trovarono, e le conferenze che ebbero colà con Baraguey d’ Hilliers e a Padova col generale Victor, riuscivano sempre più sconfortanti. Laonde, raccoltasi di nuovo la Conferenza la sera del 5, fu in una tempestosa seduta, che durò tutta la notte, discusso il partito da prendersi, dappoiché Condulmer comunicando la notizia, che già erano in vista dell’ Istria due fregate e due brick francesi, che a Trieste si costruivano venti cannoniere, che circa tredici erano, come di-cevasi, i tartanoni che armati in guerra incrociavano fra Trieste e Venezia, conchiudeva che tutto accennava ad un prossimo assalto da terra e da mare, al quale colle deboli forze veneziane era impossibile resistere, e altro non farebbesi colla resistenza che esporre la città al sacco, agl’ incendii, alle stragi (2). Udivansi ripetutamente le voci di sommossa interna, di nappe tricolorate già appre- (1) Raccolta, pag. 247. (2) Esatto Diario, da 2 a 17 maggio.