235 tro la saggezza de’ maggiori e contro chi non può difendersi, è tale schifosità, tale abbominio, che più volte mi cadde la penna di mano, rifuggendo dal narrare la scena, tra burlesca e ributtante, che accadde nella Municipalità nel leggere il foglio del Bonaparte. E uno dei tanti avvilimenti per un mezzo secolo continuati, ed è bene che la storia li ricordi per diffamare quei tempi ed ammonire i futuri dal ricadérvi, sia pure sotto altre forme e con mutate condizioni. L’otto ottobrepresentavasi il generale Balland apportatore della lettera. Festosamente accolto, fattane la lettura, prendeva a dire il cittadino Giuliani : « Venne il giorno in cui il delitto paga la pena; una grande nazione, potendo vendicarsi contro gli autori degli assassinii dei Francesi, dona tutto generosamente a pro’ dei patriotti infelici. Questo esempio spaventi coloro che tentassero cospirazioni. Il generale Balland fu testimonio a Verona del massacro fatto dagli sgherri del-1’ oligarchia contro i patriotti francesi : egli, parlando individualmente, commisero gli autori delle scelleraggini, e questa è prova della generosità dei Repubblicani. Se l’oligarchia avesse trionfato, se si fossero compiute le mire dei Miniscalchi e degli Emilii, ella non avrebbe già perdonato agli altri francesi ; quindi si trae una verità, che la generosità siegue l’uomo virtuoso, che la vendetta è sempre con colui che tesse cospirazioni. Non si lusinghino dunque più coloro che odiano la rivoluzione, e che sdegnano sia il popolo a parte del Governo e chieda conto della loro amministrazione. S’ essi tentassero di punire il popolo, sarebbero sull’ istante atterrati. Si direbbe soltanto di loro eh’ essi hanno esistito per un altro momento. Frattanto si perdona agli ex Inquisitori di Stato (1) pur- (1) Il Pizzamano fu liberato soltanto il 26 ottobre in seguito a