249 la proprietà, e l’intero rovesciamento di tutte le pubbliche e private costumanze, ed a cooperare con tutto il loro potere affinchè sia mantenuto il buon ordine e garantita la pubblica tranquillità, acciocché tutti gli abitanti di questa Provincia si rendano degni della benevolenza di S. M. — Rucavina generai maggiore e comandante il corpo delle truppe imperiali ». Il qual manifesto chiaro dimostra quale veramente fosse il volonteroso concorso delle nuove popolazioni, se le prime parole verso di esse dovettero suonare minaccia. Ma ben l’amore del popolo al cessato governo in modo solenne si manifestava, e dava chiaramente a divedere che, se piegava al giogo straniero, era soltanto per ¡sfuggire a mali peggiori ; il cuore però, il sentimento esser sempre per l’augusto Leone di s. Marco (1). Staccate il primo di luglio le venete bandiere nella cittadella e nella piazza delle Erbe in Zara, venivano portate sopra due bacili da due capitani con accompagna- (1) Il cittadino Girolamo Eri zzo ragioniere all’ ex magistrato Provixion del davnrn presentava, per incarico della Municipalità de’ 29 giugno, una informazione sulle condizioni dell’Istria e della Dalmazia sotto il cessato Governo, dalla quale risulta che l’Istria rendeva di dazii solo D. 6,600, a cui conveniva aggiungere da Venezia pei bisogni del paese l’un anno per l’altro D. 3,500. La Dalmazia e l’Albania fruttavano D. 18,000 di dazii, e altri 20,000 di gabelle de’ sali, mentre le spese d’impiegati, del generalato, della milizia, delle galere ecc. sommavano a D. 284.000 sicché occorreva a Venezia il sussidio di D. 146,000. Il Levante rendeva D. 260,000 di dazii, non compresa l’imposta sulle uve passe che si estraevano, la quale fruttava D. 80,000, però mal sicure e dipendendo dal ricolto. In tutto erano D. 330,000. Le spese a rincontro delle 5 Carne: e importavano D. 35,000, de! generalato D. 450,000, onde si dovevano mandare D. 155,000 circa da Venezia. E questo era lo spoglio che la -Repubblica faceva delle provincie. Nell’ Twquisiiorato ai Hvoli, 1790-1793 sono molte lettere dirette al Senato da magistrati ed uomini dotti con progetti e consigli pei miglioramenti delle condizioni della Dalmazia e del-l’Istria. Dem. O. S. Ili, Vol. X. 32