136 trar amicizia con un certo Haller, attuai ministro delle finanze francesi, e grande amico del generai Bonaparte. In tutto el tempo della mia ambasciata, ho sempre cerca de mantenirme una tal amicizia, trovándome spesso in compagnia, tanto in alcune conversazion rispettabili, quanto anche in confidenziali. Scorrendo mi col pensier, e riflettendo colla maggior angustia de animo alla misera situazion della mia patria dolente, me andava formando dei progetti, che ghe podesse portar qualche vantaggio. Quello in fatti, che fra tanti m’ ha parso el più adattà, xe appunto de tornar a rinovar l’amicizia con sto Monsiù Haller, eseguindo, come ho fatto, una visita alla so casa. Presento dunque alla Consulta sto progetto, perchè se la fosse persuasa de interponer sta persona, che ga tuta 1’ amicizia e la relazion più stretta col generai Bonaparte, se podesse col so mezzo render quel generai più mite e più placido verso la Repubblica relativamente alle con-dizion eh’ el ghe volesse imponer, e placarlo specialmente sull’ ultimo fatto del porto del Lido, che 1’ ha messo nella maggior ardenza, che imaginar se possa. No vorria, che VV. EE. credesse de volerme mi segnatamente farme un merito in mezzo a tanti soggetti illuminai più della mia riverente persona, e ghe disesse questo, perchè le dovesse abbracciar sto solo progetto tra tanti, che le ne poi aver Elle. Desidero solamente, che Elle le lo creda derivante da quel vero amor patrio, che ho sempre dimostrà in tante occasion. » Nessuno dei componenti la conferenza rispose diretta-mente od espressamente alla proposizione del Dolfin, volta anzi in ridicolo dal procurator Antonio Cappello, mentre gli altri continuavano a intrattenersi del principale oggetto, eh’ era quello della comunicazione da farsi al Maggior Consiglio. Il procurator Pesaro, dolente all’estremo pel