90 da Legnago fingendo dirigersi per Vicenza potessero, giunte a Villanova, ripiegare e prendere di fianco Verona. A presidio di questa, diceano, essere loro riuscito quella stessa mattina di poter finalmente introdurre quattro compagnie di oltremarini col consenso anche dei Francesi, i quali in considerazione alla massa interna degli abitanti armati, ai praticati arresti che aveano in parte sconcertato i rivolu-zionarii, alle truppe esistenti poco distanti dalla città, non avrebbero potuto impedire quel provvedimento di sicurezza, senza apertamente mostrare un accordo coi comandanti di lor nazione oltre Mincio. Rappresentavano le angustie loro passate e presenti, i falsi allarmi, i veri movimenti dei nemici che aveano obbligata la poca truppa ed i villici a rapide marcie e sommamente faticose ; che se utile era a stimarsi il concorso dei villici per mostrare la costante loro affezione al governo, altri e regolati rinforzi però faceano uopo, la mancanza dei quali era stata causa della perdita di Salò; or si rendevano tanto più necessari, quanto che il minaccevole proclama del Lahoz (1) potrebbe far cadere l’a-nimo ad alcuni dei Valligiani. Il nuovo proclama che il Senato volea fosse pubblicato pel mantenimento della neutralità raccomandata a’ sudditi, cagionare, diceano, nuovo imbarazzo ora che si avanzava un corpo di Cispadani verso Verona, e che vane erano riuscite le istanze fatte al Beau-poil, il quale aveva interinalmente il comando della fortezza in luogo del Balland, perchè voleva impedirne l’ingresso (2). I Cispadani già essere alle porte, conducendo seco parecchi carriaggi di divise da vestirne possibilmente i loro amici ; i pochi soldati veneti di guardia ai posti avanzati dei castelli aver dovuto cedere e ritirarsi per non (1) Lagnanze del Prov. al Balland 14 apr. Lett. Rapp. Verona. (2) Lettera Rappresentanti Verona 15 aprile.