192 solidarsi, cominciando la Repubblica sotto forme democratiche una vita novella, e 1’ atto 12 maggio sarebbe stato celebrato e benedetto. Ad ogni modo,, nel 12 maggio 1797 sfasciavasi e moriva la Repubblica aristocratica di Venezia dopo cinque secoli di esistenza (1297-1797), preceduta da altri otto di una democrazia, dapprima assai agitata, poi vigorosa ed illustre, seguita da otto mesi di altra democrazia fiacca e serva di Francia. Di mezzo ad ambedue sta l’epoca aristocratica che grandi cose operò, estese il commercio e il dominio in mare ed in terra, lece di Venezia immortai monumento della sua gloria. Impreveduti ed inevitabili avvenimenti, il progresso di altri popoli, il non aver abbastanza usato di generosi sforzi per seguirli nelle nuove vie, fecero discendere la Repubblica a potenza subalterna, ed allora conscia della propria inferiorità, non avvisò che a crearsi una esistenza placida e tranquilla; a questa si accompagnarono naturalmente 1’ amor dei piaceri e dei divertimenti, l’abbandono della milizia, a poco a poco la indifferenza per la cosa pubblica ; nei nobili, dacché s’erano ritirati dal commercio, volendo pur conservare le ricchezze della famiglia, sempre più si estese l’uso dei fedecommessi, del monacare le figlie, de’ r£ri matrimonii ; quindi la scarsa figliolanza, l’estinzione di molte case, condizione questa che presenta varii punti di raffronto cogli ultimi tempi dell’ impero romano. Così lo Stato veneziano, disavvezzo da lunghi anni dalle guerre, troppo fiducioso della pace, al primo sconvolgimento europeo che avesse sturbato il generale equilibrio dovea cadere. Ma altri Stati ebbero ugual sorte, nè valsero al Piemonte le proprie armi e 1’ alleanza austriaca, nè la Toscana si salvò per l’amicizia fin da principio stretta con Francia, nè il papa per la religione. Di soli venti giorni sopravviveva la Repubblica genovese alla