126 nieri, non si decida Venezia tra la Francia e l’Inghilterra (1), v’ intimo la guerra. Ho fatto per questo la pace coll’ imperatore, poteva andare a Vienna, vi ho rinunziato per questo ; ho ottantamila uomini e venti barche cannoniere, io non voglio più Inquisizione, non voglio Senato, sarò un Attila per lo Stato veneto. Sinché" avevo il principe Carlo di fronte, ho offerto al Pesaro a Gorizia l’alleanza della Francia, e la sua mediazione pel ritorno delle città. Ri-cusolla perchè piaceva avere un pretesto per tenere in arme le popolazioni per tagliarmi la ritirata, quando vi fossi stato costretto. Ora se la cercate, la rifiuto, non voglio progetti, voglio dar io la legge. Non è tempo più d’ingannarmi per guadagnar tempo come tentate con questa missione. So molto bene, che come il vostro governo dovette abbandonare il suo Stato per non poterlo armare, nè impedire l’ingresso alle truppe belligeranti, servir di qualche scudo a quanto la malignità volesse tir credere mascherando ed alterando le calamitose vicende del Veronese. » Proponeva dunque di atterrare la casa del Comune del villaggio e mettere una lapide che ricordasse : « A giusta pena dell’ offesa neutralità ed ospitalità verso alcuni soldati dell’ armata francese dai villici di questa terra, vuole il governo veneto questa perpetua testimonianza di pi ori a disapprovazione. » Baraguey e Bonaparte se ne mostrarono soddisfatti. Delib. Sen. T. f. mil. ¿2 e 24 apr. N. 46. (1) Molto altresì si è parlato d’ un’ alleanza proposta anche dal-l’Inghilterra. Non pare : anzi dalle lettere del residente Giacomazzi da Londra se ne caverebbe tutt’ altro. Infatti scriveva il 24 marzo che lord Grenville nel convenire pienamente dell’ importanza di una unione dei Principi d’Italia coll’ Imperatore in difesa de’ comuni Stati, evitava di assumere alcuna diretta ingerenza nelle cose della .Repubblica veneta e lasciavane la cura alla Corte di Vienna, come avea declinato altresì la proposta fattagli dal Ministro imperiale di offerirle sussidii, e di mandare una flotta nel Mediterraneo in soccorso dei Veneziani, solo contentandosi che la flottiglia comandata dal Jervis impedisse che i Francesi interrompessero le comunicazioni fra Trieste e 1’ esercito austriaco per la via del mare. (Dispacci Giacomazzi da Londra presso il cav. Cicogna).