338 cominciar dal perdere la miglior parte de’ suoi Stati ; che i nobili delle provincie erano ammessi alla veneta nobiltà, e molti se ne fregiarono. Questi punti però erano oggetti estranei a quelli, che ci avevano portato a Lui ; che lo preghiamo a richiamarsi alla sua lettera diretta al Doge li 9 aprile, all’ altra diretta al proeurator Pesaro il giorno 11, all’ uffizio prodotto dal Lallement li 14, dove ricerca il castigo de’ rei, ed il disarmo de’ sudditi, ed oifre tornar le città allo stato abituale : che fra mezzo non v’ è che il nostro viaggio, intrapreso 24 ore dopo intese le dette Carte ; che noi eravamo per soddisfarlo in ambe le sue ricerche, quando si avessero le traccie dei Bei, e quando si commettessei'o misure per difesa delle popolazioni fedeli, e si impedisse li rivoltosi di aggredirle armati : che noi lo supponevamo costante ne’ suoi impegni, e speravamo da lui 1’ effetto con i concerti necessarj per soddisfarlo. Ebbene, disse, faremo noi una linea sul Mincio, che impedisca ai sollevati di aggredire i veronesi ; ma questi disse, si battono coi francesi, e ne spargono il sangue, che grida vendetta, e vuol farla ; che già non ricerca più niente, perchè ha 80000 uomini, e vuol dar la legge, e comincia dall’ ordinar quel che ha detto, che s’ altro non avevamo, potevamo andarsene. Ma per quanto ne disse, non potendo nè suscitarci, nè avvilirci, ripigliò il Giustinian, cui mal grado il suo modesto dissenso devo io Donà render onore : Egli tessè un discorso cosi placido, ragionato, e insinuante, che ebbe forza a fermarlo per qualche tempo, e a procurargli nel dopo pranzo un passeggio da solo a solo nel suo gabinetto. Ricalcò le cose dette, ma ordinate all’ oggetto centrale delle commissioni, e soggiunse, che 1’ integrità degli Stati formava 1’ esistenza politica de’ Governi, e la salvezza personale de’ sudditi il primo dover de’ medesimi. Che questi oggetti sarebbero intieramente sacrificati da un disarmo indipendente, da sostituzioni di provvedimenti. Che quando voleva ridur colla mediazione le città, conveniva intanto arrestar le mosse de’ sollevati oltre il Mincio, al che avrebbe potuto benissimo servire la proposta linea, ma ci desse un documento di questo suo impegno a nostro conforto per recarlo al Senato : che degl’ impegni di qufesto non ne dubitasse, perchè sono impreteribili, e ben diversi i Senatori da quel eli’ Egli crede : sono uomini puri, lontani da inganni, e da mala fede. Che Egli, che aveva data la pace all’ imperatore, al Papa, al Re dì Napoli, potenze nemiche della sua, non volesse far la guerra alla Repubblica; e infie-