244. cline non cessi di regnare, e sieno prevenuti i pericoli del-1* anarchia, sino a che, giunti a codeste parti i due com-missarii eletti ad organare le cose, possano d’ accordo con voi, che siete nominato terzo, tutto disporre in modo da conseguire il fine bramato. » Dovevano i commissarii recar seco altresì certa quantità di denaro, di cui aveasi, come s’è detto, estremo bisogno, e tutti d’accordo coi Francesi concorrere al buon ordinamento delle cose da quelle parti. Il 28 di giugno 1’ armata entrava nel canale di Corfù, e l’indomani il generale Gentili indirizzava dal bordo della nave la Gloria una lettera diretta al cittadino Widmann, ' proveditore generale delle isole del Levante, in cui gli annunziava la sua venuta e lo scopo di rinforzare la guarnigione e di assicurare lo isole, pregandolo facesse gli opportuni provedimenti per procurare i necessari alloggi e viveri alle truppe francesi. Un bando alle popolazioni prometteva, come al solito, la sicurezza delle persone, della proprietà, della religione, promulgando libertà ed eguaglianza, che le virtù dei Milziadi e dei Temistocli sarebbero presto risorte, e rintegrata sarebbe la Grecia nello splendore dei tempi antichi. E alle magnifiche parole corrispondevano, come al solito, le manifestazioni di gioia nell’ illuso popolo. Sonavano le campane a festa, echeggiava 1’ aria del rimbombo dei mortaretti e dei fucili, pazze grida s’alzavano ovunque di Viva la libertà, e la libertà trascorreva facilmente a licenza. Ma quale codesta libertà si fosse, ben mostrò il Gentili fino dal primo suo sbarco, distribuendo a suo grado pattuglie e sentinelle, impadronendosi di tutto quello che apparteneva al governo, ordinando ai custodi dei magazzini militari di dipendere immediatamente da lui, ingerendosi