>4 tutti i bottegai pei quali passavano ; ti sovverrai di quelle gravi mascherate di famiglia sì rispettose e modeste che avevano paura a toccarsi e si tenevano a due a due pei candidi lembi d’un fazzoletto allora allora spiegato. Confesso per altro che quelle maschere non m’arrestavano tanto o quanto; eran troppo solenni: quella gravità dispiacevami. Io sono per queste degnevoli signorie, i detti illustrissimi, che non si spaventano d’un codazzo di putti, che cambiano con loro complimenti e saluti, passeggiano per la Piazza e la Riva dispensando protezione e favore, e chiamano tutto il mondo a palazzo. E a vedere come portan quegli abiti! Vi paiono nati dentro ; lunghi., corti, larghi o stretti, loro siedon bene del pari, nè se ne fan soggezione. Ne ho veduto perfino di quelli che mostravano i gombiti in luce, o ne avevanoperduta mezza manica per istrada. E tutti non vanno armati nè meno de’ medesimi occhiali : hanno un ingegno maraviglioso pegli spedienti, prendono quegli arnesi che loro capitano in mano, e tanto e’ valgono ad essi per quell' uffizio. Mi sono imbattuto in uno che teneva in mano per quella specie di joujou un bel matterello, ch’è quanto dire una mescola, ed un altro facevasi fare lanterna al paiuolo della polenta. E chi più vuol vederne ed udirne venga in Piazza in sulle ventiquattro