285 rifiutare ascolto ai nostri lamenti, mostri a tutta Europa l’ingiustizia con cui sacrifica una nazione, che tanto ha fatto per essa » (1). Salito in bigoncia, il Dandolo così orava : « Pende dubbia la sorte del popolo veneto ; ed è perciò questo il momento in cui è degno del repubblicano fare dal canto suo quanto comanda 1’ onore ed il deposito sacro affidatogli dal popolo. Non entro a discutere, se vere o false siano le sparse allarmanti notizie ; ma so che il popolo ha diritto di pronunziarsi sul suo destino ; diritto inalienabile, concessogli da Dio e dalla natura. Vi è chi dice che siamo venduti all’ Austria, ad onta dei trattati segnati, e dell’ adempimento loro per parte del popolo veneto. Ma il segreto, che ancora tutto ricopre, comanda ai rappresentanti di un popolo libero di sviluppare tutt’ i mezzi necessari, acciò il popolo abbia a pronunziarsi. A questo fine, ecco il concepimento repubblicano eh’ io vi presento, perchè il popolo sia in grado di emettere la libera sua volontà. Se il popolo, come non dubito, si sente forte per correre il destino de’ suoi rappresentanti, rammenti che trecento soli eroi repubblicani, nei secoli andati, arrestarono il corso a migliaja e migliaja di nemici ; e che la sola nazione francese distrusse quasi tutte le falangi dei tiranni dì Europa. Lo eccito però a tutto ponderare, a tutto esaminare, ed a decidere con mano tranquilla, senza lasciarsi trasportare dalle mie parole. Lo invito a convocarsi senza orgasmo questa notte, nelle rispettive parrocchie, dove gli saranno fatte due proposizioni, e dove tranquillamente dinanzi a Dio potrà ognuno, col suo voto, decidere del proprio destino. » A queste parole si sollevarono grida di gioja e di commozione per tutta la sala. (1) Proposta Bellini 28 e 30 ottobre, Municipalità, Comitato segreto. Sessioni private.