355 alle Città tutte del dominio di Terra Ferma, Istria, Dalmazia, Albania, e Levante di-concorrere alla Madre Patria, un’amnistia generale per il passato, la libertà della stampa con proibizione di parlare contro le persone, ed il passato governo, sicurezza della religione dai nostri maggiori ereditata, delle vite, e proprietà, garanzia della solidità della Zecca, e Banco, e sicurezza ai poveri Nobili, come pure alle beneficate patrizie, segretarj, ed altri provvigionanti dell’attual governo, d’un provvedimento sopra i beni nazionali, o coll’ istituzione d’ una lotteria, promettendo oltre ciò la sua interposizione a favore delli NN. HH. Inquisitori di Stato, non che per temperare l’irritamento del generai Bonaparte rispetto al N. H. Pizzamano. Prontamente portaronsi detti Spada e Zorzi a comunicare tutto ciò con carta da loro estesa alla di lui presenza. Noi lo abbiamo rassegnato alla sessione del Serenissimo Principe, della Serenissima Signoria, capi di 40 e savii del Collegio, della quale dandosi tutto il peso, che ben meritava la circostanza, che si volesse tutto ciò verificare nel giorno susseguente, e non potendosi perciò in tanta stringenza convocar il Maggior Consiglio ci derivò l’incarico di portarsi a colloquio in jeri dopo pranzo col segretario di Francia medesimo, il quale dopo averci detto, che tutto dipendeva dal generai Bonaparte, si tenne fermo sopra le indicazioni fatte precedentemente, siccome quelle, che potevano esser aggradite dal generale medesimo, non cessando di ripetere ch’egli diceva tutto ciò, perchè le cose procedessero tranquillamente, nè altro si è potuto a grande stento ottenere, se non che la speranza d’ una innocua protrazione di quattro giorni dalla verificazione degli articoli surriferiti, cioè, nella giornata di Domenica prossima ventura. Se tutti questi articoli enunziati come desiderii del generai Bonaparte saranno mandati ad effetto in mezzo ai cambiamenti, che ci sovrastano, potranno alcuni presentare circostanze conformi agli umani nostri istituti, giacché per essere verificati si rende necessario, che lo stato nostro, comunque configurato, venghi costituito in situazion di sostenere i pesi, che deriverebbero dalla verificazione degli articoli medesimi. Congedandoci da lui dopo una intervista di molte ore, ci siamo riservati di dargli de’ più precisi riscontri nel giorno susseguente, cercando, eh’ egli sospendesse frattanto di spedire il rapporto del nostro colloquio al generai predetto per non aver noi facoltà di accordare nessuno degli articoli, sui quali si era parlato, al che mostrò di aderire. Giunse intanto un dispaccio del N. H.