27 le colpe commesse contro la pubblica quiete, ma non ottenne alcun effetto. Oscuri cenni, lettere del Vincenti, tutto accennava ad una prossima esplosione. Il Battagia nelle estreme angustie pensò di affidare intanto la cassa al conte Vettore Martinengo, da lui stimato leale e nemico delle novità, ma cbe invece il dì dopo divenuto municipa-lista, disse quel danaro essere della nazione. Intanto i Lombardi si avvicinavano, e i capi dei ribelli bresciani erano usciti per unirsi con loro ; era il 18 marzo, e non vedovasi probabilità alcuna di salvare la città, anzi il Proveditore minacciato da alcuni cbe dicevangli badasse che da lui dipendeva vedere la città in cenere, e scorrere a rivi il sangue se avesse fatta la menoma resistenza, si decise a rimandare le truppe a’ loro quartieri, e attendere ordini ulteriori (1). Entrati gli insorgenti con due cannoni sulla piazza, ascesero al palazzo per arrestare il proveditore Alvise Mocenigo, ma egli erasi intanto sottratto colla fuga, laonde recatisi al Battagia, gli fu dal Lecchi letta una carta che in sostanza diceva che il popolo bresciano nato libero, si era volontariamente dedicato al governo veneto, ma che stanco della sua tirannia, intendeva (1) La Raccolta, sulla testimonianza d’ un onesto illuminato ufficiale, fa gran rimprovero al Battagia della sua condiscendenza e dice che vi sarebbero state truppe bastanti e cittadini pronti alla difesa (t. II, pag. 28 nota). Quanto ai cittadini, da tutte le informazioni risulta che non sarebbe stata prudenza il fidarsi della loro lealtà, dacché le massime rivoluzionarie s’ erano tra loro tanto diffuse, e poi, ov’ erano le armi ? Dire che dovea far insorgere i Comuni per dare addosso ai cospiratori, e ai Lombardi, è un dimenticare affatto gli stretti ordini che avea il Battagia di conservare la tranquillità del popolo, e di non arrischiare la neutralità. E quanto alle truppe regolari, lo specchio delle forze venete nella Terraferma al 1 febbraio le fa consistere di soli quattro mila cinquantaquattro, sparsi nelle varie città, e della leva ordinata di due mila centoundici uomini se n’ erano raccolti soli quattrocentosessantasei ; a ciò aggiungasi la difficoltà di ritenere le cernide che o volevano il congedo o fuggivano (Proved. straord. in T. F. filza N. 3).