176 comodati di poi ; unico mezzo di salvezza essere un governo rappresentativo, rifiutarvisi i deputati, ma sapessesi che se 1’ aristocrazia non avesse ceduto da sè, sarebbero venuti i Francesi ad obbligarcela, essendo in ciò irremovibile il generale Bonaparte. Giunse poco dopo anche il Dona che volle avere dal Yilletard una copia autentica di quell’ articolo (1), colla quale si recò presso il doge, e fatta convocare là Signoria, ne diede comunicazione. Cresceva lo sbigottimento, l’ansietà, desideravasi e ad un tempo temevasi la decisiva ora dell’ adunamento del Maggior Consiglio. Tatto in quel dì presentava un aspetto lugubre e di funesto augurio. Il popolo affollato sulla piazza, irrequieto, agitato per le strade che vi mettevano, incerto dei destini che gli si apparecchiavano ; i patrizi che per 1’ ultima volta ascendevano in qualità di magistrati quelle scale, entravano quelle sale in cui i loro maggiori avevano fatta grande e famosa la Repubblica che ora essi degeneri erano per ripudiare vilmente ; arsenalotti qua e colà collocati di guardia, Schiavoni che s’imbarcavano, congiurati che affaccendati ora si frammischiavano alla folla, ora s’introducevano nel Consiglio e negli appartamenti stessi del doge a mantenere, ad accrescere lo spavento : tale era 1’ aspetto che in quel dì presentava Venezia. Radunatosi il Consiglio, fu trovato da bel principio illegale e incostituzionale per l’intervento di soli cinque-centotrentasette individui, mentre almeno secento n’ e-rano prescritti dalle leggi allorché si avesse a trattare di cose fondamentali e di massima. La pretesa urgenza della deliberazione faceva però derogare a tutto; la salute del popolo dicevasi doversi a tutto anteporre. Così compariva (1) Esatto Diario.