56 due nobili, Domenico Tiepolo e Tomaso Soranzo, a caritatevolmente provvederli. Cresceva a tali felici eventi l’entusiasmo delle popolazioni. Già il primo aprile levavasi in armi la valle Seriana, i cui abitanti si spinsero fino ai borghi di Bergamo (1) ; tutti d’ accordo volevano marciare su Brescia (2), non rattenuti dalle rimostranze del capitano vice-podestà di Verona Alvise Contarini che faceva loro considerare essere Brescia difesa da un castello ben munito, ben presidiato di truppa; la Val Trompia e la Val Camonica, in vide quasi del merito acquistatosi dalla Val Sabbia, non sapevano frenarsi, e agognavano al momento di menar le mani (3). « Egli è sorprendente il vedere, scriveva il Contarini, con qual intelligenza quelle montane popolazioni si dirigono in questa circostanza (4). La truppa comandata dal brigadiere Mafifei insieme con quella di Somma Campagna, si è ridotta al di là del Mincio, tenendo aperta una doppia comunicazione al Borghetto e a Mozambano, ove si è gettato un ponte per aver più facile e pronta comunicazione con questo territorio. » Colà sarà per ora la sua situazione, e colla poca artiglie- (1) Lett. Rappr. Verona 1. aprile (2) Cons. X, Parti segrete 6 aprile. (3) Lettera Contarini 3 aprile Uctcc. II, pag. 69. Aggiungeva il Contarini : « In questo stato di cose necessario essendo un espediente, il quale senza intiepidire 1’ utile ardore dei soldati, allontanasse il pericolo di quelle conseguenze, che derivar potrebbero da precipitate misure..... (4) Ibid. e Lettera di Simon Vidali cap. ing. ad Alvise Contarini capitano e Vice podestà di Verona, c La Val di Trompia, eccellentissimi signori, ha in armi cinquemila individui. Il core s’ intenerisce nel vedere adulti e vecchi pieni di fervore desiderare il momento di spingersi contro al nido dei rivoltosi. » Lettere rappr. di Vei’ona 3 aprile all’ Archivio,