327 dichiarando per tal modo la guerra, azzardando insieme il destino d’una città, gli ottimati della quale erano lontani dal secondare il mal misurato ardore de’ giovani, portato sino all’arbitrio nel fatto invito agli austriaci per loro soccorso, e dall’ altra volendo allontanare il pericolo, in cui sudditi cotanto fedeli, e cosi benemeriti per tanti sagrifizii non avessero a spingere il loro entusiasmo sino a macchiarsi di colpa arrestando le nostre persone, come parevano determinati di eseguire fra istanti, quando decisi non ci fossimo di ordinar loro 1’ attacco ; sicuri, che non poteva già per le cose decorse esserci imputato di viltà il passo, che eravamo per fare, ci siamo determinati di partire, certi, che il sacrifizio nostro personale non fosse per offrire a VY. EE. un mezzo opportuno a salvare ogni più delicato politico riguardo. La nostra intenzione fu retta, e perciò spedite al brigadier Be-rettini vice governator dell’ armi l’inserte commissioni, ci siamo ridotti a questa parte per immediate proseguire il viaggio alla dominante per rassegnarci con puro cuore a VY. EE. e con lusinga di tutto aver fatto per testimoniare il nostro zelo a VY. EE., ed obbedire a quelle disposizioni, che alla loro autorità meglio piacesse di determinare. Grazie ec. Vicenza 18 aprile 1797. Iseppo Giovanelli Prov. Estr. in T. P. Alvise Contarini Capitanio- V. Pod. di Verona. (a pag. 219). 3. (a pag. 94). Serenissimo Principe. Furono cosi generali, e così forti il cannonamento anche con palle infuocate contro il pubblico palazzo, e le sortite di tutti e tre i castelli, che egli fu impossibile di verificare quella, che in questa mattina era disposta di farsi per la porta S. Zeno, onde sostenere 1' attacco, che far doveva il corpo comandato dal brigadier Maffei. Tutto il corso della giornata offrì 1’ aspetto più allarmante. I francesi più. volte sono penetrati in Campagnola, e in città si spinsero fino sulla strada, così detta del corso. Attaccarono pur S. Felice le