216 vessazioni, querele, dilazioni ai pagamenti ; nel tempo stesso che i dazi per lo scemato commercio diminuivano, 1’ appalto del sale e del tabacco quasi alla sola città si restringeva, i contrabbandi favoriti dai Francesi sul Po e sull’ Adige defraudavano 1’ erario, 1’ incertezza politica faceva perire il credito. Dal che avvenne che la zecca, considerata fino allora come un sicuro deposito dei capitali, e il Banco giro dovettero sospendere i pagamenti ; l’impegno, a principio assunto di pagare gli antichi debiti del- lo Stato, e di provvedere ai nobili poveri, rimaneva sospeso. Laonde uno scontentamento generale, ed elementi tali d’ anarchia da far temere le più funeste conseguenze. Da una parte, segni frequenti di reazione colle grida di Viva s. Marco, dall’ altra la moltitudine che imbaldanzita del titolo di popolo sovrano, credeva sciolti quei vincoli che la tenevano subordinata e pacifica, onde fino dai primi giorni delle sessioni pubbliche, alla proposta del Dandolo di ridursi il Comitato di salute pubblica in seduta segreta (1), molte voci gridarono tutto pubblico, non secreto, il popolo è il sovrano. E fu d’ uopo alla Municipalità di sciogliersi. Nello scender le scale prese il cittadino Bu-jovich ad arringare il popolo, ingegnandosi di fargli comprendere che per sovranità del popolo dovea intendersi la facoltà a questo attribuita di nominare i propri rappresentanti, non già di voler tutti comandare, poiché allora ogni governo sarebbe impossibile. Fu da molti applaudito e quasi portato in trionfo, ma per evitare per l’avvenire simili disordini, fu presa la deliberazione di restringere il numero degli spettatori, riducendolo a soli trecento muniti di biglietto da distribuiti a cinquanta per (1) 27 Maggio : Quadro delle sessioni pubbliche,