231 noscere il pericolo di asprissime conseguenze in secondarla. Nel tempo medesimo studiarono per ogni modo di tranquillare gli animi veronesi, e di far loro conoscere i danni incalcolabili a’ quali sarebbero andati incontro. Ma l’ex Senato fondando, per quello convien credere, nella persuasione che diverso fosse l’impegno de’ riguardi verso de’ Francesi dall’ oggetto di preservare le popolazioni sotto il suo dominio, e di allontanargli il momento di un attacco eh’ era pubblica voce e fama si avesse a tentare contro essi Veronesi dalli Bergamaschi e Bresciani, ordinò che le cariche stesse mettessero a profitto 1' ardore degli abitanti ed opponessero la forza contro gl’ insorgenti, e tutti quelli d’ ogni nazione che si trovassero a sostenerli, fondando ciò sulla professata asserzione che le armate francesi non prendessero alcuna parte nelle direzioni dei sudditi. Tali erano le precise commissioni dell’ ex Senato, ma i metodi della Repubblica, lasciando luogo ad un indiretto esercizio di qualche maturità al Tribunale degli ex Inquisitori di Stato, e questa, coerente a tutte le precedenti commissioni, avendo vietato alle cariche quasi contemporaneamente e precettate di allontanare le occasioni allo spargimento del sangue, le cariche stesse, trovandosi in questo aspro bivio, mi spedirono in posta a Venezia con credenziali e per il Senato e per gl’ Inquisitori di Stato, onde verbalmente avessi a rappresentare lo stato delle cose, le funeste conseguenze che sarebbero derivate dall’ uso della forza, e la necessità di prendere un sollecito partito, anche per modificar la costituzione. Qui perciò ridottomi, mi presentai al loro secretario Soderi-ni, e resolo conscio dell’ oggetto della mia spedizione, raccolse prontamente il Tribunale ; innanzi al quale, chiamato, esposi il dettaglio delle cose. Dopo maturo riflesso, il Tribunale, conoscendo forse che le commissioni, delle