336 ¡stabilire de’ concerti, come evitare si fatti equivoci e preservarne le rette intenzioni de’ due Governi : e prima di tutto avendo egli ricercato il disarmo delle popolazioni, e la punizione degli assassinj, essendo ignoti al Governo, egli tracci le vie di scoprirli, gli avvenimenti, i luoghi, e le persone ancora, onde con esemplari castighi possa il Senato convincerlo della lealtà de’ suoi sentimenti, e frenare in avvenire tali moleste insorgenze ; e pel disarmo de’ sudditi, da lui richiesto, con l’offerta mediazione pel ritorno delle due città allo stato loro abituale, il Senato 1’ avrebbe anche eseguito in contemplazione de’ suoi desiderj, quando in tanto 1’ offerta mediazione abbia il suo effetto, si possano garantire le popolazioni fedeli dalle incursioni delle sollevate, sperando noi, che egli non voglia l’oppressione delle inermi, nè dubiti, che le rivoltose, disarmate che sieno le altre, non le sottomettano ad una ad una. Ci avvidimo non sì tosto, come Egli fosse deoiso, e volesse perciò sfuggire il ragionamento, quando dopo averci ascoltati tranquillamente, disse: Ebbene, sono liberati i prigionieri? punto su cui non ci incaricano le commissioni. Gli dissimo, che lo erano i francesi, i polacchi, ed ancora alcuni bresciani. Nò, nò, disse, li voglio tutti, tutti i carcerati per opinioni, da che venui in Italia, e quei di Verona ancora, essendo addetti alla Francia, o verrò io a rompere i piombi, giacché non voglio Inquisizione, barbarie de’ tempi antichi, le opinioni devono esser libere : sì, ma per tutti ripigliassimo, nè sarebbero più tali, quando non fosse delitto di pochi violentar l’opinione di molti nella fedeltà al proprio Sovrano. Io voglio tutti i detenuti per opinione, e ne ho la nota. Ma, dissimo, questa forse non dirà, se siano detenuti per opinioni, o per altri delitti, ed i bresciani, eh’ Egli ricerca, furono carcerati per azioni in guerra viva da’ prevalenti salodiani, che si difendevano. Ma, replicò, e i miei che furono assassinati dovunque in Venezia, e terra ferma, voi li faceste assassinare. E vero, il proclama Battaja non fu fatto da Lui, ma fu stampato in Verona per commissione del Senato. L’ armata grida vendetta, nè posso negarla: se non punite i malfattori E lo saranno, dissimo, quando Egli sapendo i fatti, e le circostanze, ce le indichi, e se non le sa, non voglia credere i fatti medesimi. Il Governo, disse, ha tanti spioni, che bastano : punisca i rei, se non ha mezzi di trenar il popolo, è imbecille, e non deve sussistere. Il popolo odia i francesi, perchè sono odiati da’ nobili, e per questo istesso motivo sono perseguitati dal Governo. A Udine dov’ è un ot-