110 comunicazione al ministro di Francia con le ragioni che più che mai ne rendevano necessaria l’esatta osservanza (1), ed erasi questa veramente fatta rispettare da un naviglio inglese nel settembre dell’anno precedente (2). Tuttavia fino dal 16 febbraio di quell’ anno 1797 G. M. Badoer informava da Parenzo il Senato come tre legni di linea francesi si fossero presentati a Ro vigno, e domandava istruzioni pel caso che chiedessero un pilota per recarsi a Venezia. Rispondeva il Senato il 18: «Se in tal caso od in altri vi fossero ricercati piloti che servir dovessero a legni esteri armati in guerra, non già a mercantili, sarà della desterità vostra il sottrarvi dall’ accordare qualunque figura di piloto per siffatta direzione, onde non sia alli legni medesimi corrisposto alcun mezzo atto ad eseguire il loro ingressQ in questo porto assolutamente vietato dalle costanti, inveterate e pubbliche massime (3). » Davasi notizia del caso al Lallement, e pregavasi volesse anch’ egli intromettere l’opera sua presso al comandante, affinchè ogni motivo di dissapore fosse tolto. Ma già il 4 aprile scriveva di nuovo il podestà Giovanni Battista Contarini da Chioggia (4), « vedersi volteggiare in quei paraggi due legni esteri armati, giunti un mese fa al porto di Lagoscuro (5) carichi di munizioni (1) Esposizioni Principi 14 sett. 1796 in una filza segnata 1797. (2) Esposizioni Prìncipi 4 aprile. — Il ministro ne aveva reso avvertito dal canto suo il comandante della flottiglia francese, indicandogli per mouillage il porto di Punta di Piave. (3) Delib. Sen. T. f. mil. N. 40. (4) Ibid. N. 44. (5) Difatti scriveva Bonaparte da Pesaro il 20 piovoso [8 ieb.): Il est ordonné au citoyen Sibille et aux matelots qui devaient embarquer avec lui à Ferrare, de partir sur-le-champ pour Ancóne, où il recevra de nouveaux ordres pour équiper un corsaire. Correspondance de Napoléon I.er