858 esteri non solo, ma che in questa mattina ¡stessa il Vice-Cancelliere dell’ Impero non sapeva prevedere nè sollecita, nè tanto onorevole. Io certamente procurerò d’indagare il di più, che riguarda li Preliminari segnati rapporto all’Italia: e mi adoprerò con tutta la de-sterità per essere in grado di darne a VV. EE. qualche avviso coll’ordinario di Mercoledì ; giacché m' immagino, che immediatamente sarà aperta una via al transito delle lettere di Venezia. Accompagno a VV. EE. li due da me preparati dispaccj di questo giorno, che per una sicura occasione aveva 1’ opportunità di spedire a Trieste per la Croazia, dai quali VV. EE. almeno vedranno oltre alli dubbj sopra una vicina Pace, la dovuta mia attenzione, e l’appassionata mia brama di servire men male che posso ai pubblici eminenti riguardi, li quali mi persuadono alla spedizione estraordi-naria, che fò, sulla quale imploro gli effetti soliti della pubblica generosità. Grazie. Vienna li 22 aprile 1797. Zan Pietro Grimani Amb. (a pag. 261). 2. ia pag. 155). Serenissimo Principio. Jeri sera giunse da Venezia il Corriere di ritorno, che mi apportò li Pubblici Pieghi colle ossequiate Ducali di VV. EE. degli 8, 15, e 22 corrente, accompagnate dalle inserte, dalle quali mi risultano lumi opportuni ad obbedir con più esattezza ai Pubblici Comaadi, Benché inesprimibile dolore abbiano apportato all’ animo mio cittadino ; e vesti il cuore commosso, e sopraffatto dalla sorpresa di tante immeritate calamità, pure rinvigorito lo spirito, mediante 1’ implorato ajuto Divino, all’ oggetto di concentrar nella mente tante prove della pubblica leale condotta onde farne uso opportuno, il mio spirito non cessa di cercar vie a penetrare 1’ arcano de’ segnati preliminari di Pace. Ma inutili sinora ne sono stati li mezzi, ed io colli Colleghi miei sono nella durissima combinazione di non aver almeno un' indicazione di ciò, che in essi sia fissato sull’ Italia. Sembra ad ognuno impossibile, che l’Imperatore voglia lasciar