356 deputato Mocenigo, nel quale ci riferisce aver egli conseguito dal generai Bonaparte la prolungazione dell’ Armistizio comunicato con lettere ai suoi generali fino alla mezza notte del prossimo Sabbato, colla lusinga anco d’ una protrazione, la quale per altro non ci farebbe uscire da quello stato di affliggente incertezza, in cui ci troviamo, quanto alle cose interne, note oramai a tutti gli abitanti della Città. Rappresentato a V. Serenità, ed a VV. Eli. tutte le cose suespresse, e spezialmente 1’ accordata dilazione fino a Domenica della minacciata Rivoluzione, risultò allora in mezzo a tante angustie il confronto di poter rendere dipendente dalla Sovrana Autorità del Maggior Consiglio la decisione dell’ importante argomento, che per la prima indicata stringenza di tempo pareva fatalmente riservata alla loro sola responsabilità. Fu per questo, che ci risultò il nuovo incarico di portarci in oggi dal sopradetto Ministro accennando qual si era sul proposito la determinazione di V. Serenità, e di VV. EE., al che non fu diffìcilmente condisceso, confermandoci, che le cose nell’ altro giorno indicate sarebbero state soddisfacenti al generai Bonaparte, aggiungendoci, che aveva ricevute lettere del prolungato Armistizio fino alla mezzanotte del Sabbato prossimo. Questo essendo il risultato delle nostre applicazioni, ci corre il dovere di sottoporlo colla maggior sollecitudine, onde possano essere prese quelle disposizioni, che siano atte a conciliare nel grande argomento quegli oggetti di pubblica salute, che soli possano esser combinabili coll’imponente, e pericolosa difficoltà del momento. Grazie. Data (Venezia) li 10 maggio 1797. Pietro Donado K. Conferente. Francesco Battaja Conferente. (a pag. 395)