VII TRIONFO DELLA FEDE Tornato alla Spezia, vi ricevette un elogio del nuovo ministro della marina, Del Bono, per aver bene provveduto ad approvvigionare il comune della Spezia. Era allora ancorato in porto il panfilio “ Semiramide”, già appartenente a una principessa russa, che il governo di Pietrogrado voleva riarmare impiegando certi marinai di altra nave russa che era stata affondata. Quell’equipaggio all’avvento del bolscevismo si organizzò in soviet. Benché si trattasse di una nave ancora nominalmente alleata, Cagni ordinò che fosse relegata in un angolo remoto del golfo, sotto il Varignano, in forzata quarantena politica per prevenire il contagio bolscevico. Ma la situazione era già grave. Ecco, in ottobre, la ritirata di Caporetto. Pur essendo trattenuto al margine delle operazioni militari, l’ammiraglio reagì pronto alla sciagura con l’energia propria di coloro che sanno conservare una fede anche nei momenti terribili. Organizzò le accoglienze ai profughi e combattè la depressione di quei giorni oscuri sostenendo lo spirito pubblico perfino con la pubblicazione di un piccolo quotidiano che sotto il titolo generico di Notizie di guerra conteneva un efficace materiale di propaganda, presentato senza stile rettorico e immune da intonazione ufficiosa, con frequenti citazioni di Mazzini, Garibaldi, Oberdan e D’Annunzio. Aveva anche lanciato un manifesto di incitamento alla resistenza per il quale Cor-radini gli scrisse: « Faccio pubblicare il tuo manifesto. Ma ti scrivo per essere in comunione con un uomo forte. Io pure sento che da questa sciagura verrà il bene per la patria; non questa ma molti suoi figli, non dei minori, avevano bisogno di questa lezione ». L’anno tramontò tristemente per l’ammiraglio ancora straniato dal vivo della lotta. Dalla sua fede intatta ere-