344 SPERANZE DEI PATRIOTTI - PROMESSE DEL GOVERNO nazionale faceva festa a Gyulai, ma il diarista militare, il 24, scriveva: (' si teme un tradimento dal partito italiano e perciò alle 8 di sera si cambia la parola d’ordine alle guardie e si avverte la divisione Fiir-stenwàrther a Opcina di accorrere immediatamente al primo colpo di fucile ». In realtà molte voci minacciose erano corse durante la giornata. S’era detto che il dì seguente, 25 marzo, giorno particolarmente celebrato a San Giusto, si sarebbe rinnovato il tentativo per proclamare la Repubblica triestina. Nel duomo infatti, era stato portato via l’antico vessillo di san Giusto: appunto s’era detto che attorno a quello si sarebbero raccolti i repubblicani. Dal fatto era nata una grande eccitazione ed era durata tutta la sera, prolungandosi anche nella notte. Gyulai trattò l’intera notte con la Guardia nazionale, assicurandola che se essa non fosse riuscita a impedire che si innalzasse il vessillo di san Giusto, egli sarebbe intervenuto con le forze militari. I provvedimenti del Gyulai, scrisse poi il Salm a Pillersdorff, impedirono il movimento progettato. I patriotti rinunciarono alla loro idea e restituirono il vessillo alla cattedrale. Il 25 il console inglese, Raven, scriveva al suo governo: « Trieste è quieta; si fecero vari arresti...' e si prendono dalle autorità tutte le necessarie misure per conservare l’ordine e per proteggere la città ». II Pillersdorff si affrettò a scrivere da Vienna per assicurare la città, che non solo sarebbe stato mantenuto il privilegio del porto franco, ma che il governo si sarebbe dato sollecita cura di accordargli tutte le concessioni proprie a garantirgli i vantaggi acquistati « mediante l'intelligenza, l’onorevolezza e la costanza». Il Salm, il 28 marzo, rispose prospettando la gravità del problema: « Si tratta di salvare Trieste e tutta la provincia, poiché se il commercio della città è annientato, rimangono senza lavoro e senza pane i proletari che qui sono in numero molto notevole; Trieste allora insorge con una rivoluzione, lTstria, che nella sua maggioranza segue l’esempio di Trieste, diventa anche più difficilmente domabile, tanto più che la causa veneziana vi conta molte simpalie, massime nelle città della costa, dove ora sono sopraffatte dalle buone idee della maggioranza, i cui interessi sono legati a Trieste ». Un’ultima preoccupazione ebbe il governo il dì 29 marzo per le elezioni del « Comitato provvisorio » della Guardia nazionale. Ma esse ebbero un risultato favorevole all’Austria, salutato con fischi e con