1 VOLONTARI DEL 1867 441 con esso, perché era entrato in missione segreta a Roma, donde era riuscito a fuggire in condizioni drammatiche, raggiungendo Garibaldi alla vigilia della battaglia. Altri Triestini erano rimasti dentro la Città per aiutare l’insurrezione. Nella tragedia che macchiò di sangue e circonfuse di splendida luce il lanificio Aiani, morirono, accanto a Giuditta Tavani Arquati e agli altri popolani romani, Enrico Ferolli e Francesco <■* ConeHtadinl ! L’Imperatore d’Austria domani" sarà a Trieste. Accoglietelo .con quel dignitoso disprezzo che Si addice a popolo oltraggialo, ed astenetevi dagli 03C«ni satoriali che cortigiani compri e stolti si dispongono celebrata. Rivolgete lo sguardo ad orizzonte più puro, 0 ricordate la nostra Italia che desiosa ci protende le braccia. Non ni paventino le turpi rninaccie di proconsoli forsennati, nè tampoco le violazioni inique da essi testò perpetrate a danno di onesti cittadini. Perseverate nella lotta generosa, combattendo gagliiirdamsntd i! despota che .vofrétóle conculcata la nostra nazionalità, istrutto il nostro diritto. Viva l’Italia! Garibaldi! Trieste, 18 marzo 1869. IH fig. 74: manifestino irredentistico del 1869 Mauro. Nello stesso luogo Rodolfo Donaggio si portò da valoroso come nel Trentino e fu ferito. A Monterotondo si guadagnò nuovo onore, partecipe della esile schiera che diede fuoco alla porta del forte, Eugenio Popovich. Gli fu vicino nella battaglia Davide Milla. Enrico Maddali, Luigi Grusovin, Antonio Barison, Enrico Veneziani, Solderer, Simone Eliseo e uno Zampini combatterono a Mentana, dove mori con l’arme in mano Luigi Pecenco. Parteciparono inoltre alla cam-