372 PASSIONE PATRIOTTICA F. AZIONE POLITICA DELLA STAMPA dominarono la città contro il solo giornale ufficiale, continuarono a esaltare la guerra nazionale, che l’Italia conduceva e doveva condurre contro l’Austria: davano minuti dettagli del movimento italiano e di quello ungherese, facevano vivere con angosciate speranze le ore della rivoluzione viennese. Speravano anche negli Slavi. L’organo del governo definì poco dopo (2<) dicembre) con queste parole l’attività della stampa triestina dell’ottobre-novembre 1848: « Ebbri di una vittoria pazzamente ritenuta duratura, hanno levato la maschera per dimostrarsi, quali sono di fatto, nemici della monarchia austriaca ». La loro propaganda nazionale fu fortissima e di franco, deciso idealismo. L’affermazione patriottica trovò forme di elevata passionalità. Scriveva il Costituzionale: « Il voler essere in niun tempo altri da quelli che Iddio ci ha fatti, cioè a dire italiani, sarebbe delitto in faccia a Dio, delitto in faccia a’ nostri poveri morti, che credettero vivere, credettero morire Italiani, delitto, o Popolo mio, in faccia a’ nostri figliuoli, a cui dobbiamo illesa e bella e accresciuta lasciare l’eredità che abbiamo, nascendo, ricevuto... Se ninna terra ebbe ed ha tuttavia più sventure, qual’altra mai illuminata dal sole ha anche un più bel nome, più gloria, più splendido e più maestoso passato della terra a cui, stretta da vincoli intessuti dalla mano di Dio, appartiene questa terra tua? » Il Giornale di Trieste benediceva l’eroismo di Milano, indicava i nuovi preparativi di guerra liberatrice e le nuove speranze d’Italia e augurava: « Potessimo anche noi dividere le sorti che incominciano... >>. In un altro numero lo stesso giornale narrava la sconfitta degli Austriaci a Mestre e diceva: « Il giorno 27 ottobre fu veramente glorioso per le armi italiane ». E in un altro ancora esaltava l’energia, il sacrifìcio, la fede, con cui l’Italia risorta combatteva contro l’oppressione dell’Austria. Né gli altri giornali restavano dietro a quello del Solitro nel narrare con amore lo sforzo generoso della Nazione. Nuove speranze sorsero nell’animo dei patriotti i primi giorni di novembre. Il 27 ottobre la flotta sarda dell’Albini era rientrata nell’Adriatico. La guerra tra l’Austria e il Piemonte poteva riprendere da un momento all’altro. Il governo austriaco cercò per Trieste la difesa dell’altra volta. Il 30 ottobre diede ordine alla Commissione municipale di preparare l’elezione per sostituire uno dei due deputati a